Forex, quali notizie potranno essere determinanti

Il reale punto focale che ha determinato il movimento dei prezzi nel forex la scorsa settimana,  è stata senz’altro rappresentata dalle decisioni del Federal Open Market Committee e alle successive dichiarazioni del neo-governatore della Federal Reserve Janet Yellen, alla sua prima Press Conference di fronte ai giornalisti ed al mondo intero.

Il mercato forex, quali reazioni alle dichiarazioni sui tassi di interesse Usa

Dalla reazione che si stava avendo, ossia con borse vendute, obbligazionario venduto con tassi a rialzo e dollaro forex acquistato a mani basse, sembrava davvero che il mercato non avesse compreso come, nel migliore dei casi, i tassi di interesse americani possano essere alzati nel giro di un anno e come, almeno fino alla prossima riunione del FOMC, continueranno ad essere messi in circolazione 55 miliardi di dollari non sterilizzati (il che significa di nuova stampa con conseguente aumento della massa monetaria in circolazione) insieme al reinvestimento dei flussi di pagamenti derivanti dai titoli in portafoglio.

La prima decisione del nuovo presidente della Federal Reserve

Federal Reserve, come da attese degli analisti si conclude secondo copione. Si direbbe “buona la prima” in caso di esordi come quello di Janet Yellen davanti ai giornalisti e davanti al mondo intero mentre comunicava le decisioni derivanti dai giorni di meeting del FOMC.

Forex, le reazioni dell’Euro ai dati sull’inflazione

Gli ultimi dati non lasciano spazio all’immaginazione: 0.8% di variazione nella pressione sui prezzi, molto lontani da quel 2% che la Banca Centrale Europea dovrebbe in qualche modo salvaguardare. Il problema è strutturale, in quanto le asimmetrie di diversa natura economico-finanziaria-sociale-organizzativa-politica stanno sempre più venendo a galla.

L’Europa esorta l’Italia ad usare i fondi comunitari

L’Italia ha fatto proprio il 53,7% dei fondi comunitari delle politiche di coesione di cofinanziamento stanziati dall’Unione Europea della programmazione 2007-2013, e ad oggi rimangono 12,9 miliardi di stanziamenti Ue (tutti impegnati), da utilizzare entro il 2015.

Crescita economica, si spera nel secondo trimestre

In questo momento gli operatori di mercato stanno già guardando al prossimo trimestre, e sui mercati si nota un certo scetticismo sulla sostenibilità della ripresa economica globale della crescita economica alla luce dei segnali di rallentamento negli Stati Uniti e in Cina, della continua pressione sulle valute emergenti e delle crescenti preoccupazioni geopolitiche sulla crisi Ucraina. Il nervosismo è particolarmente acuto, considerato che finora i mercati azionari hanno ignorato i segnali di debolezza lanciati dagli ultimi dati macro.