Bilancio Eni gennaio settembre 2012

Nonostante il perdurare del difficile contesto macroeconomico, Eni ha archiviato positivamente i primi nove mesi dell’esercizio in corso. In particolare, il colosso del cane a sei zampe ha realizzato nel periodo compreso tra gennaio e settembre 2012 ricavi in aumento del 20,3% a 63,2 miliardi di euro, rispetto ai 52,53 miliardi ottenuti nello stesso periodo dello scorso anno.

Il risultato operativo adjusted ha registrato un incremento del 13,9% passando da 12,99 miliardi a 14,8 miliardi di euro, così come pure è risultato in forte crescita l’utile netto, salito del 13,6% a 6,33 miliardi di euro.


Nel periodo in esame Eni è riuscita, oltre che a mettere a segno un incremento dell’utile e delle altre principali voci economiche, anche a ridurre l’indebitamento. Al 30 settembre 2012, infatti, il debito complessivo è risultato pari a 19,62 miliardi di euro, rispetto ai 28,03 miliardi registrati ad inizio esercizio.

Contestualmente alla pubblicazione dei risultati realizzati nel corso dei primi nove mesi dell’anno, Eni ha confermato che per l’intero 2012 gli investimenti tecnici saranno pari a 11,9 miliardi di euro (di cui 8,87 sono già stati realizzati nel corso dei primi nove mesi). Il Gruppo ha inoltre fatto sapere che nel corso dell’ultimo trimestre dell’anno proseguirà l’attività di esplorazione volta ad accertare il potenziale delle recenti scoperte in Mozambico, Norvegia, Ghana e Indonesia.

L’amministratore delegato Paolo Scaroni in occasione della pubblicazione dei conti ha affermato che la crescita della produzione è stata sostenuta soprattutto dal continuo miglioramento delle attività in Libia, mentre nei settori gas, raffinazione e chimica si continua a risentire dello scenario europeo poco favorevole. Scaroni ha al contempo aggiunto che la dismissione delle quote in Snam e Galp ha contribuito ad un rafforzamento della struttura finanziaria, garantendo così al Gruppo la possibilità di perseguire eccellenti prospettive di crescita.