Prezzo petrolio in aumento per timori chiusura stretto di Hormuz

L’Occidente ha minacciato di sanzionare l’esportazione di petrolio iraniano, preoccupato dal piano nucleare del paese Orientale. Teheran però è pronta a rispondere, infatti ora l’Iran minaccia a sua volta l’Occidente di chiudere lo stretto di Hormuz bloccando di fatto il traffico mondiale delle petroliere.

Come dichiarato dal vicepresidente Mohammad Reza Rahimi, se l’Occidente intende sanzionare l’esportazione del petrolio iraniano, allora non uscirà più nemmeno una goccia di petrolio dal paese.


Già giovedì scorso Teheran aveva annunciato a partire dal 24 dicembre l’inizio di manovre navali della Marina nei 54 km del braccio di mare che divide l’Oman dall’Iran e attraverso cui passa il 40% del petrolio estratto nel Golfo Persico. Da questi numeri deriva che nello stretto di Hormuz passano ogni giorno 17 milioni di barili di greggio cioè un sesto del fabbisogno mondiale.

PREVISIONI PREZZO PETROLIO

A New York in risposta a questi avvenimenti il prezzo del petrolio con scadenza a febbraio è salito fino a quota 101,26 dollari, con un aumento dell’1,6%. L’Iran nel mese di novembre ha prodotto 3,56 milioni di barili al giorno, peggio solo dell’Arabia Saudita tra i membri dell’Opec.

Tuttavia bloccare lo stretto provocherebbe una guerra con la settima flotta navale americana e con i paesi confinanti. Perciò il regime di Teheran farà molta attenzione prima di passare dalle parole ai fatti, perchè i petroldollari ed il petrolio raffinato servono di più al paese di quanto non serva il petrolio iraniano all’Occidente.