Produzione OPEC invariata a 30 milioni di barili

C’era grande attesa ieri sera per la comunicazione ufficiale da parte dei vertici dell’OPEC, cioè l’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, sul livello di produzione giornaliera di petrolio. Dopo le ore 20 italiane si è saputo che il tetto di produzione collettivo era stato mantenuto invariato a 30 milioni di barili al giorno (mbg), lo stesso livello di output deciso a dicembre 2011. Il segretario generale dell’OPEC, Abdallah El Badri, ha invitato tutti i paesi membri del cartello ad aderire a tale quota.

Crollo prezzi Petrolio maggio 2012

Il mese di maggio è stato finora molto negativo per l’andamento del petrolio, anche se gli effetti sulla benzina sono stati davvero poco soddisfacenti per il consumatore (a causa dell’eccessiva tassazione che grava sui carburanti). La sensazione è che non sia stato soltanto il boom del dollaro americano a deprimere le quotazioni dell’oro nero. Da questo punto di vista sorprende il crollo del prezzo del Brent: il riferimento europeo è clamorosamente crollato fino a 105$ dai top di 128,25$ del primo marzo scorso.

Previsioni prezzo Petrolio 4 aprile 2012

Il caro petrolio ha provocato un crollo della domanda negli Stati Uniti a gennaio, scesa addirittura ai minimi dal 2001. Il dato definitivo è stato rivisto dal Dipartimento per l’Energia a 18,3 milioni di barili al giorno (mbg), cioè 853.000 barili al giorno in meno rispetto allo stesso periodo del 2011. La flessione della domanda deriva soprattutto dal caro benzina. A gennaio, il prezzo alla pompa era di 30 centesimi superiore a quello di anno prima a 3.4$ al gallone.

Previsioni prezzo Petrolio 26 marzo 2012

Il prezzo del greggio resta ancora fortemente influenzato dalle tensioni in Iran. Venerdì il petrolio Wti, ma anche il Brent, ha vissuto una seduta molto volatile a seguito delle nuove stime effettuate da circuiti informativi, aziende del settore e banche d’affari sulla produzione e sull’export di petrolio iraniano. Secondo Petrologistic, a marzo avverrà un calo dell’export del 14% a 1,9 milioni di barili al giorno (mbg) dai 2,2 milioni di febbraio. Citigroup ritiene che il calo dell’export raggiungerà 1,8 mbg. Bloomberg, invece, stima la produzione di greggio in Iran ai minimi dal 2002 a 3,45 mbg per il mese di marzo.

Previsioni prezzo petrolio 2012

Nonostante l’attesa recessione che colpirà il Vecchio Continente nel 2012, una considerevole parte di analisti ritiene che nel corso di quest’anno il prezzo del petrolio non registrerà una flessione, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe in una fase di forte rallentamento economico da parte di grandi paesi come l’Europa o gli Stati Uniti.

Il motivo, secondo gli esperti, è da ricercare nell’incapacità dei paesi produttori di greggio di fronteggiare la continua crescita di domanda, soprattutto da parte dei paesi emergenti.

Prezzo petrolio in aumento per timori chiusura stretto di Hormuz

L’Occidente ha minacciato di sanzionare l’esportazione di petrolio iraniano, preoccupato dal piano nucleare del paese Orientale. Teheran però è pronta a rispondere, infatti ora l’Iran minaccia a sua volta l’Occidente di chiudere lo stretto di Hormuz bloccando di fatto il traffico mondiale delle petroliere.

Come dichiarato dal vicepresidente Mohammad Reza Rahimi, se l’Occidente intende sanzionare l’esportazione del petrolio iraniano, allora non uscirà più nemmeno una goccia di petrolio dal paese.

Petrolio Opec taglio produzione con oro nero libico

L’economia globale sta nuovamente rallentando, al punto che i più pessimisti stimano una nuova fase di recessione negli Stati Uniti, e comunque un sostanziale rallentamento del ciclo anche in Europa, a partire dai Paesi cosiddetti periferici dell’area euro.

Di riflesso è atteso anche un rallentamento della domanda di energia, a partire dal petrolio, ragion per cui presto i Paesi produttori, ed in particolare quelli facenti parte del cartello dell’Opec, potrebbero tagliare la produzione. Questo anche per effetto del ritorno della Libia sul mercato, la cui capacità giornaliera a pieno regime è pari all’incirca a 1,6 milioni di barili.

Prezzo petrolio in calo per timori recessione USA

I timori su una possibile recessione negli Stati Uniti, aggravati nel corso degli ultimi giorni dalla bocciatura arrivata da Standard & Poor’s, hanno causato un netto ribasso del prezzo del greggio.

I future sul Brent scambiano infatti in tarda mattinata a 102,82 dollari al barile, ovvero in flessione dello 0,89%, in particolare il comparto petrolifero europeo è oggi uno dei peggiori, con un calo di oltre cinque punti percentuali. A Piazza Affari il titolo Eni registra una flessione del 2,45% a 12,74 euro, Tenaris registra un calo del 3,46% a 11,45 euro, mentre Saipem cede il 3,51% a 26,11 euro.

Conseguenze aumento prezzo petrolio

Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia (Aie), nel corso del prossimo anno la domanda di petrolio aumenterà di 1,47 milioni di barili al giorno, per una crescita totale di 91 milioni di barili durante tutto l’anno. In altre parole il prossimo anno verranno richiesti 30 milioni di barili in più rispetto a quelli richiesti 25 anni fa.

L’aumento della domanda secondo gli esperti è da ricondurre soprattutto all’incremento della domanda proveniente dalla Cina e dai Paesi Emergenti, in particolare le stime parlano di un incremento dal 15% rispetto ad oggi.