Investire in obbligazioni societarie nel 2012

Il declassamento attuato da Standard & Poor’s nei giorni scorsi, che ha portato il rating dell’Italia a BBB+, ha reso ancora più incerto il mercato delle obbligazioni governative.

Tale decisione, contrariamente alle aspettative, non ha causato una crescita dei rendimenti, ma nonostante questo sono comunque numerosi gli investitori che hanno spostato il loro interesse verso le obbligazioni societarie, che al momento risultano senza dubbio caratterizzate da una maggiore stabilità.

Previsioni mercato obbligazionario 2012

Nonostante il persistere della crisi del debito sovrano, gli esperti ritengono che nel corso del 2012 il mercato obbligazionario offrirà diverse opportunità a coloro che sapranno identificarle correttamente.

Per quanto riguarda il mercato dei titoli di Stato, in particolare, nel corso dell’ultimo periodo si è assistito ad un incremento della domanda degli investitori verso i titoli emessi da Paesi considerati sicuri, tra cui figurano Stati Uniti, Regno Unito, Canada e Australia.

Bond Eni entro fine 2011?

L’impatto derivante dall’introduzione della Robin Tax ha spinto il management di Enel a deliberare una nuova emissione di bond per un ammontare complessivo pari a 5 miliardi di euro che sarà attuata entro la fine del 2012.

Secondo alcune indiscrezioni di stampa riportate dal settimanale Il Mondo, tuttavia, il colosso italiano attivo nel settore dell’energia avrebbe in mente di lanciare un nuovo prestito obbligazionario destinato esclusivamente al mercato retail già entro la fine del 2011, quindi entro pochissime settimane.

Investire in obbligazioni fuori dalla zona euro

Nella maggior parte dei casi, chi ha deciso di investire in obbligazioni governative per mettersi al riparo dai rischi derivanti dalla crisi del debito sovrano ha preferito puntare sulle emissioni del governo tedesco, alla luce del fatto che risultano essere molto più sicure rispetto a quelle di altri paesi europei.

Secondo gli esperti, tuttavia, se la situazione nella zona euro dovesse peggiorare ulteriormente ne risentirebbero inevitabilmente anche le emissioni di Berlino.

Quotazione obbligazioni Eni dall’11 ottobre 2011

Scatterà domani, martedì 11 ottobre del 2011, la negoziazione sul MOT, il Mercato Obbligazionario Telematico Organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., la quotazione e, quindi, la negoziazione delle obbligazioni Eni da poco collocate con successo sul mercato al pubblico indistinto. Trattasi, lo ricordiamo, delle nuove obbligazioni Eni 2011-2017 a tasso fisso, con codice ISIN IT0004760655, e delle nuove obbligazioni Eni 2011-2017 a tasso variabile con codice ISIN IT0004760648.

Nel dettaglio, le nuove obbligazioni Eni 2011-2017 a tasso fisso in circolazione, a fronte di un valore nominale unitario pari a 1.000 euro, sono 1.109.565 ed offrono un rendimento annuo lordo nominale pari al 4,875%; il rimborso delle obbligazioni, in un’unica soluzione, avverrà alla pari alla scadenza, ovverosia in data 11 ottobre dell’anno 2017.

Titoli di Stato vs obbligazioni

Nel corso di un’intervista rilasciata a CorrierEconomia Mondher Bettaieb Loriot, fund manager specializzato nei corporate bond del gruppo elvetico Vontobel, senza mezzi termini ha spiegato di apprezzare maggiormente i bond societari rispetto ai titoli di Stato, sottolineando come alcuni corporate bond siano ormai diventati un bene rifugio nel mercato del reddito fisso con rendimenti che in alcuni casi superano addirittura quelli offerti dai titoli di Stato dei paesi con rating a tripla A (AAA).

Esito collocamento obbligazioni Eni 2011

Attraverso un comunicato diffuso ieri in serata, quindi proprio nell’ultimo giorno di offerta delle obbligazioni, Eni ha ufficializzato le indiscrezioni di stampa circolate nei giorni scorsi comunicando di essersi avvalsa della facoltà di aumentare il valore massimo complessivo dell’offerta rispetto al miliardo previsto inizialmente. Tale ammontare è stato infatti portato a 1,35 miliardi di euro.

I dati relativi alla domanda, tuttavia, non sono ancora stati resi noti, la società ha fatto sapere che verranno diffusi venerdì prossimo contestualmente alle informazioni relative al rendimento lordo riconosciuto a ciascuna obbligazione.

Investire in obbligazioni durante l’inflazione

Ai fini della composizione del portafoglio obbligazionario l’inflazione rappresenta un fattore piuttosto importante, soprattutto in un momento come questo e in cui le aspettative di ulteriori rialzi del prezzo del denaro sono piuttosto concrete.

Il rialzo dei prezzi, dunque, rappresenta un fattore da tenere in considerazione nella scelta delle obbligazioni da includere nel proprio portafoglio. A riguardo, in particolare, occorre distinguere a seconda delle previsioni di crescita dei prezzi, distinguendo tra un’ipotesi di crescita moderata e un’ipotesi di crescita elevata.

Composizione portafoglio obbligazionario

Gli investitori che intendono puntare i propri risparmi sul mercato delle obbligazioni si ritrovano a dover scegliere tra emissioni governative e bond societari, una scelta che deve essere basata sulla propensione al rischio del risparmiatore e sul valore complessivo del patrimonio.

In entrambi i casi esiste una propensione a rischio, la stessa che caratterizza tutti gli investimenti. A seconda della composizione del portafoglio obbligazionario, tuttavia, la propensione al rischio può essere alta, media o bassa.