economia italiana possibile recessione

Coronavirus: come reagirà l’economia italiana

Il Coronavirus sta avendo un forte impatto sull’economia italiana: partendo dalle conseguenze dei problemi in territorio cinese fino ad arrivare a quelle dirette della presenza di due focolai nel nostro paese. Come reagirà l’Italia a questa emergenza?

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Sterlina non tornerà sopra 1,50 dollari secondo Merrill Lynch

Uno dei temi di maggiore interesse sul mercato valutario è senza dubbio la crisi della sterlina, che da inizio anno perde quasi il 10% nei confronti del dollaro americano e il 7,5% nei confronti dell’euro. La debolezza della valuta britannica riflette quella dell’economia di Sua Maestà, che rischia ancora una volta di finire in recessione. Gli ultimi dati macroeconomici evidenziano uno stato di salute pessimo dell’economia britannica. Ieri anche la produzione industriale è risultata in calo e inferiore alle aspettative.

Sterlina ai minimi da giugno 2010 sotto 1,49 dollari

La corsa al ribasso del tasso di cambio sterlina/dollaro non accenna a dare segnali di inversione. In attesa della pubblicazione dei dati sulla bilancia commerciale e sulla produzione manifatturiera nel Regno Unito (attesi per le ore 10,30), la sterlina è scesa sui minimi più bassi da fine giugno 2010 a 1,4865. A questo punto, se dovesse avvenire una fase di consolidamento sotto 1,50, è molto probabile che i prezzi possano approfondire ulteriormente al ribasso nei prossimi giorni con primo obiettivo posto a 1,47.

Draghi deve tagliare i tassi secondo Christine Lagarde (Fmi)

La prolungata recessione in Europa inizia a preoccupare il Fondo Monetario Internazionale, che è un partner dell’Ue e della Bce nell’ambito del programma di aiuti finanziari ai paesi della periferia europea maggiormente in difficoltà. Christine Lagarde, direttore del Fmi, ha espresso il suo disappunto per l’eccessiva rigidità delle autorità europee nella gestione della politica monetaria nell’area euro. Lagarde ritiene che la Bce ha ancora margine per tagliare i tassi di interesse. La signora Lagarde fa notare che finora ci sono stati miglioramenti solo dal lato finanziario, ma non a livello di economia reale.

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Yen ai minimi da agosto 2009 sul dollaro a 95,60

La corsa al ribasso dello yen è ricominciata. Ieri la moneta giapponese ha perso più del 2% contro euro e l’1% contro dollaro. Le perdite sono aumentate poi nel corso della sessione asiatica, a seguito della diffusione del dato migliore delle attese sul pil nipponico relativo al quarto trimestre del 2012. Il prodotto interno lordo del Giappone ha infatti registrato una crescita dello 0,2% su base annua (rivisto da -0,4%), meglio delle attese degli analisti che si aspettavano una flessione dello 0,1%.

Euro sopra 1,30 dollari in attesa tassi Bce

Oggi è la giornata della Bce, che comunicherà ai mercati le proprie decisioni di politica monetaria. Gli investitori scontano una conferma dei tassi di interesse allo 0,75%, che resta pur sempre il minimo più basso dall’introduzione dell’euro. Tuttavia, c’è che si aspetta un’apertura da parte di Mario Draghi a un possibile taglio dei tassi nei prossimi mesi considerando che l’economia dell’area euro resta in recessione, tra l’altro particolarmente accentuata nei paesi periferici come Italia e Spagna. Sul forex l’euro prova a mantenere i supporti di breve periodo.

Sterlina ai minimi da luglio 2010 sul dollaro

Il trend discendente della sterlina diventa sempre più solido, soprattutto dopo il nuovo crollo avvenuto questa mattina a seguito della pubblicazione del deludente dato sull’indice Pmi manifatturiero nel Regno Unito. Il valore dell’indice è sceso sotto la soglia spartiacque tra crescita e contrazione economica di 50. Infatti il nuovo valore si è attestato a 47,9 punti, in forte calo rispetto ai 50,8 punti del mese precedente. Gli analisti finanziari si aspettavano un lieve miglioramento a 51 punti. La reazione della sterlina a questo dato macro è stata molto negativa.

Spagna recessione peggiora nell’ultimo trimestre 2012

La Spagna continua ad essere uno dei punti deboli dell’area euro. Il paese iberico soffre da tempo di grossi problemi nel settore bancario, messo in ginocchio dallo scoppio della crisi immobiliare. Inoltre, Madrid deve fare i conti con un deficit e l’indebitamento pubblico in crescita, senza dimenticare il livello di disoccupazione su livelli al dir poco allarmanti. Intanto, si aggrava anche la recessione, che nell’ultimo trimestre del 2012 ha sperimentato una brusca accelerazione. Rispetto al trimestre precedente, il pil spagnolo è diminuito dello 0,8%.

Regno Unito rating Tripla A tagliato da Moody’s

L’agenzia di rating Moody’s ha deciso di tagliare il giudizio di massima affidabilità creditizia del Regno Unito, declassando il rating sovrano di Sua Maestà da “Aaa” ad “Aa1”. Si tratta del primo downgrade degli ultimi 35 anni, che riflette l’attuale difficoltà dell’economia britannica di venir fuori da una prolungata fase di recessione e di mettere a posto le finanze pubbliche. L’outlook assegnato da Moody’s è però “stabile”, per cui non sono in vista ulteriori declassamenti. La perdita della prestigiosa “Tripla A” era comunque attesa da tempo.

Regno Unito crisi economica peggiore dal 1830 secondo Rbs

L’economia britannica sta attraversando un momento molto delicato, al quale va aggiunta la pressione generata dalle recenti dichiarazioni del premier David Cameron sulla possibile uscita dall’Unione Europea da parte del Regno Unito. Mentre la borsa londinese viaggia sui livelli più alti degli ultimi quattro anni, sul forex la sterlina è in grande difficoltà contro le valute più importanti. La debolezza del pound riflette lo stato di salute deficitario dell’economia di Sua Maestà, che rischia la terza recessione in quattro anni dopo la contrazione del pil oltre le attese nell’ultimo trimestre del 2012.