Impatto della Tobin tax sui mercati azionari italiani

La Tobin tax, ovvero la tassa sulle transazioni finanziarie introdotta a partire dal 1° marzo scorso sugli acquisti dei titoli azionari aventi una capitalizzazione non inferiore al mezzo miliardo di euro, ha avuto un impatto consistente sul volume degli scambi della Borsa di Milano.

Secondo quanto rilevato da Morgan Stanley, infatti, a partire dalla data di introduzione della nuova tassa, gli scambi sulla Borsa italiana hanno registrato un calo del 32% circa, una tendenza negativa che visto l’andamento degli ultimissimi giorni sembra destinata a crescere.

Titoli soggetti a Tobin tax nel 2013

La Tobin tax, la tassa sulle transazioni finanziarie entrata in vigore il 1° marzo 2013, va a colpire gli acquisti di titoli azionari aventi alla fine dell’anno precedente una capitalizzazione non inferiore a 500 milioni di euro.

Entro la fine di ciascun anno, dunque, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, sulla base di apposite comunicazioni della Consob, provvede a pubblicare sul suo sito internet l’elenco dei titoli azionari che nel corso dell’intero anno successivo saranno esenti dalla Tobin tax. I titoli non inclusi nell’elenco saranno invece assoggettati alla tassa sulle transazioni finanziarie.

Cos’è la Tobin Tax

La Tobin Tax è una tassa applicata sulle transazioni finanziarie allo scopo di stabilizzare i loro flussi e favorire un gettito alternativo per le casse pubbliche.

L’idea in realtà non è nuova, dal momento che in passato alcuni Paesi hanno tentato di prelevare fondi in questo modo. Dopo che l’idea fu lanciata nel 1972 da James Tobin, economista americano che vinse il premio Nobel nel 1981 e da cui la tassa prende il nome, il primo Paese a tentare l’esperimento fu la Svezia, che nel 1994 introdusse un prelievo dello 0,5% a tutti gli acquisti di titoli azionari e alle stock option.