Downgrade rating Fitch su MPS e UBI Banca

Il declassamento del rating sul debito dell’Italia, da parte dell’Agenzia internazionale Fitch, ha innescato i downgrade anche su molte grandi banche italiane quotate in Borsa a Piazza Affari. E’ il caso del Gruppo bancario MPS, Monte dei Paschi di Siena, visto che il rating a lungo termine è stato abbassato a “BBB+” rispetto al precedente rating pari ad “A-“.

A fronte di tale downgrade, l'outlook di Fitch sul Gruppo bancario MPS, Monte dei Paschi di Siena, è "negativo", mentre sono stati confermati, rispettivamente a "B/C" ed "F2", il rating individuale ed il rating a breve termine del Gruppo bancario senese.

Rating e target price Ubi Banca dopo aumento di capitale

L’aumento di capitale Ubi Banca lanciato la scorsa settimana al fine di rafforzare la situazione patrimoniale dell’istituto ha portato diverse banche d’affari a rivedere la loro valutazione sulla quotazione Ubi Banca, in considerazione del nuovo prezzo delle azioni calcolato tenendo conto del valore dei diritti necessari per la sottoscrizione dell’aumento di capitale.

Subito dopo il lancio dell’aumento di capitale, gli analisti di Equita sim hanno comunicato di aver tagliato il prezzo obiettivo sulla quotazione Ubi Banca portandolo da 6,7 euro a 5,6 euro, confermando rating “hold”.

UBI Banca adesione aumento di capitale Intesa Sanpaolo incerta

Nel corso della presentazione del piano industriale 2011-2013 UBI Banca, i vertici dell’istituto hanno spiegato che l’adesione all’aumento di capitale di Intesa Sanpaolo, di cui UBI Banca detiene una partecipazione dell’1,2%, dipenderà dalle condizioni di mercato, in quanto la banca deciderà in maniera opportunistica se aderire o meno.

L’amministratore delegato di UBI Banca, Victor Massiah, ha infatti spiegato che sia il Consiglio di gestione che il Consiglio di sorveglianza hanno stabilito la sussistenza di una libertà decisionale su questa partecipazione, ribadendo che non è ancora stata presa alcuna decisione definitiva in merito.

UBI Banca previsioni dividendi e piano industriale 2011-2013

Contestualmente alla diffusione della trimestrale UBI Banca gennaio marzo 2011, è stato presentato alla comunità finanziaria il piano industriale 2011-2013, con proiezioni fino al 2015.

L’attenzione della maggior parte degli investitori è subito caduta sulle previsioni relative al dividendi. A riguardo, in particolare, il piano prevede che nel periodo compreso tra il 2011 e il 2013 agli azionisti verranno distribuiti complessivamente dividendi superiori all’ammontare dell’aumento di capitale pari a 1 miliardo di euro, con un payout superiore al 50% sull’utile di ogni esercizio.

Azioni IWBank revocate dalla quotazione in Borsa

Mediante un comunicato Ubi Banca ha fatto sapere di aver avviato la procedura per esercitare il diritto di acquisto sulle rimanenti azioni in circolazione di IWBank, che sono state quindi revocate dalla quotazione sul Mercato Telematico Azionario.

Nella nota viene specificato che a seguito dell’adempimento dell’obbligo di acquisto sulle azioni ordinarie di IWBank, Ubi Banca detiene al momento 70.398.647 azioni IWBank, pari al 95,63% del capitale sociale complessivo. Avendo superato il 95% del capitale, dunque, si sono verificati i presupposti per l’esercizio del diritto di acquisto sulle rimanenti azioni in circolazione mediante una procedura precedentemente concordata con Consob e Borsa italiana.

Aumento di capitale Ubi Banca 2011

Il Consiglio di gestione e il Consiglio di sorveglianza di Ubi Banca hanno deciso di chiedere la delega per un aumento di capitale da 1 miliardo di euro da attuarsi mediante l’emissione di nuove azioni che verranno offerte in opzione agli azionisti e ai portatori del bond convertibile 2009-2013.

In base alle previsioni, a seguito dell’aumento di capitale ci sarà un incremento di 106 punti base, per cui il Core Tier I si dovrebbe attestare all’8,01%, il Tier I all’8,53% e il total capital ratio al 12,23%.

Dividendo Ubi Banca 2010, pagamento 2011

Il Consiglio di amministrazione di Ubi Banca, in sede di approvazione dei risultati realizzati nel corso del 2010, ha deciso di proporre all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 0,15 euro, contro la cedola da 0,19 euro per azione prevista dagli analisti. Il pagamento avverrà il prossimo 26 maggio, con stacco della cedola il 23 dello stesso mese.

Nel corso dello scorso anno Ubi Banca ha registrato un utile netto di 172,1 milioni, in calo rispetto ai 270,1 milioni dell’esercizio precedente.

Previsioni dividendo Ubi Banca 2011

Il 28 marzo il Consiglio di amministrazione di Ubi Banca si riunirà per approvare i risultati realizzati nel corso del 2010 e per formulare la proposta di dividendo da distribuire agli azionisti.

Lo scorso anno Ubi Banca ha distribuito ai suoi azionisti un dividendo pari a 0,30 euro per azione, tuttavia si tratta di una cedola piuttosto bassa se si considera che il dividendo distribuito agli azionisti in relazione all’esercizio 2009 era stato pari a 0,45 euro e nel 2007 era stato pari a 0,95 euro.

Bilancio Ubi Banca gennaio settembre 2010

Il Consiglio di amministrazione di Ubi Banca ha approvato i conti relativi ai primi nove mesi dell’anno, periodo durante il quale l’istituto bancario è riuscito a realizzare un utile netto in crescita a 197,7 milioni di euro rispetto ai 187,3 milioni conseguiti nello stesso periodo dello scorso anno.

Il margine di interesse ha registrato una contrazione del 13,5% a 1.594 milioni, contro i 1.842,6 milioni dei primi nove mesi del 2009, ricondotta in larga parte ad una situazione relativa ai tassi sfavorevole rispetto a quella dello scorso anno. In flessione anche le commissioni nette che sono calate dell’1,3% a 871,5 milioni di euro.

Primo bilancio semestrale Ubi Banca 2010

Ubi Banca, il gruppo bancario con sede a Bergamo, ha presentato i risultati del primo semestre del 2010, come gran parte delle banche ha fatto nel corso degli ultimi giorni: IWBank, Intesa San Paolo e Banca Popolare di Milano.

L’istituto di credito lombardo ha chiuso la prima metà del 2010 con un utile netto risultato in calo del 18,9% a quota 102 milioni di euro, mentre i proventi operativi sono stati di 1.723 milioni, anch’essi in calo, del 13,9%.