Analisi Valute del 16 novembre 2011

EUR/USD: continua la discesa del cambio che, come avevamo previsto nell’ultima analisi, ha accelerato a seguito del breakout del supporto di 1.3510 scendendo fin sotto 1.3430.

Il target a 3 giorni resta compreso tra 1.3360 e 1.3350, ma nel breve periodo non è da escludere un rimbalzo tecnico in area 1.3480 – 1.35 considerando l’attuale fase di ipervenduto sul cambio.

Investire nello yuan

Non sono per niente pochi gli investitori che vorrebbero puntare sullo yuan cinese, detto anche renmimbi, tuttavia per ora in Italia è impossibile farlo.

Gli investitori italiani, infatti, vorrebbero poter imitare i loro colleghi statunitensi che presso le due filiali di New York della Bank of China hanno aperto un deposito versando una somma di denaro che però non può superare i 20.000 euro all’anno. Lo scopo degli investitori statunitensi non è quello di speculare, dal momento che lo yuan non è negoziato sul mercato del Forex e secondo gran parte degli esperti non lo sarà almeno per i prossimi due anni.

Euro ai massimi da due mesi contro il dollaro dopo dichiarazioni Fed

L’euro continua a posizionarsi sui livelli massimi degli ultimi due mesi nei confronti del dollaro, una posizione sostenuta dalla debolezza del biglietto verde conseguente le dichiarazioni della Federal Reserve. La banca centrale degli Stati Uniti, infatti, come ampiamente previsto dal mercato, ha confermato di non essere intenzionata a mutare la sua politica monetaria nel corso del breve termine.

L’orientamento manifestato dalla Federal Reserve ha quindi confermato ulteriormente le convinzioni degli esperti, certi che il rialzo dei tassi di interessi verrà attuato prima in Europa e poi negli USA.

Rafforzamento del dollaro e ripresa economica

Sul fronte valutario i primi giorni del nuovo anno sono stati caratterizzati da una risalita della valuta americana non solo nei confronti della moneta europea ma anche e soprattutto contro lo yen e il franco svizzero, circostanza che ha portato ad un rialzo del 2% del dollar index, ossia l’indice sintetico del dollaro nei confronti delle quattro valute più importanti: yen, euro, sterlina e franco.

Nonostante il rafforzamento del biglietto verde abbia avuto come immediata conseguenza un netto indebolimento dell’euro, sono davvero tanti gli analisti che hanno visto nella ritrovata forza del dollaro l’inizio della vera e propria ripresa economica.

Euro prima in perdita e poi in recupero dopo annuncio Trichet

Dopo l’intervento del presidente della Banca centrale europea, Jean Claude Trichet, che ha negato un aumento degli acquisti di bond da parte della Bce, l’euro ha registrato una lieve perdita nei confronti del dollaro, per poi risalire subito dopo la pubblicazione dei dati sulle case in vendita negli Stati Uniti.

Il leggero calo è stato ricondotto alla delusione delle aspettative da parte degli investitori, che attendevano un aumento del piano di acquisto dei bond, anche se un analista di Commonwealth Foreign Exchange ha spiegato che si trattava di attese sostanzialmente prive di fondamento dal momento che Trichet non ha mai fornito indicazioni su un aumento degli acquisti di bond da parte della Bce.

Dollaro debole dopo decisione Fed

Dopo essere rimasto stabile in attesa della decisione della Federal Reserve in relazione alle misure da inserire all’interno del pacchetto di stimoli monetari, stamane il dollaro si mostra debole sia nei confronti dell’euro, raggiungendo i livelli minimi degli ultimi dieci mesi, che dello yen, in questo caso raggiungendo livelli vicinissimi ai minimi storici.

Ma del resto il calo del dollaro dopo l’ufficializzazione della decisione della Federal Reserve era più che atteso, così come pure è risultata conforme alle previsioni la decisione presa dalla banca centrale al termine della riunione di ieri.