Oro sopra 2.000$ nel 2013 secondo Deutsche Bank

Le banche d’affari sono tornate molto positive sul mercato dell’oro, in vista di una possibile manovra di quantitative easing della Federal Reserve come conseguenza del rallentamento dell’economia americana. In attesa del dato sull’occupazione di venerdì, atteso in ribasso, due giorni fa è stato l’indice ISM manifatturiero a mostrare un brusco calo. Infattti, l’indice è sceso sotto la soglia di 50 a giugno: un dato così negativo non lo si vedeva da luglio 2009. In molti ora scommettono su un QE3 per rilanciare l’economia.

Le aspettative di nuove misure di stimolo all’economia delle banche centrali (domani la BCE dovrebbe tagliare i tassi), il calo delle riserve valutarie obbligatorie cinesi e i nuovi interventi della FED potrebbero far volare le quotazioni dell’oro. Il prezioso metallo giallo da tempo ha perso il suo status di bene rifugio, ma è pronto a riconquistare il vecchio stato con l’inizio di nuove politiche espansive delle banche centrali.

Secondo gli analisti di Deutsche Bank, l’oro potrebbe superare quota 2.000 dollari l’oncia nel prossimo anno. Secondo la banca tedesca, “il mercato sta anticipando le mosse della BCE e della FED” per cui nei prossimi mesi la soglia dei 1.700 dollari potrebbe essere superata. Attualmente non c’è ancora una forte direzionalità, ma le quotazioni dell’oro sono molto sensibili ai segnali di debolezza economica.

Si aspettano nuovi importanti rialzi dai prezzi dell’oro anche Commerzbank e Ubs. Da un punto di vista tecnico, i prezzi hanno trovato più volte supporto in area 1.550 dollari l’oncia e sono tornati prepotentemente sopra 1.600 dollari dopo il Consiglio europeo di venerdì scorso, quando c’è stato un boom dei mercati con forte appetito per il rischio su tutti gli asset più rischiosi. Il prossimo obiettivo di breve periodo è posto tra 1.640 e 1.650 dollari, anche se potrebbe esserci un boom dei prezzi fino a 1.700 dollari nelle prossime settimane.