Oro crolla sotto 1.630$ su possibile exit strategy Fed

Il nuovo tema sui mercati finanziari sembra essere un possibile cambiamento della strategia di politica monetaria della Fed, che da alcuni anni ha messo in campo azioni incisive per rilanciare l’economia attraverso misure di stimolo monetario da diverse centinaia di miliardi di dollari. Secondo quanto emerso dai verbali della riunione di dicembre alcuni membri del Fomc vorrebbero mettere fine al piano di acquisto di titoli da parte della Fed, che al momento compra 85 miliardi di dollari al mese di asset.

Le aspettative di una possibile exit strategy da parte della Fed stanno spingendo al rialzo il dollaro americano e contestualmente stanno generando un vero e proprio crollo dei prezzi dell’oro. Il Lingotto è sceso questa mattina fin sotto 1.627 dollari l’oncia, perforando al ribasso anche l’importante supporto di 1.635 dollari, che finora aveva impedito ai prezzi di scendere ulteriormente. La quotazione dell’oro è così scesa sui minimi più bassi da oltre quattro mesi.

FED POTREBBE FERMARE PIANO ACQUISTO TITOLI ENTRO FINE 2013

Un eventuale cambio di rotta della politica monetaria della Fed potrebbe dare il via a un movimento ribassista prolungato dell’oro, che nel primo trimestre dell’anno potrebbe anche tornare sui livelli di supporto di area 1.550 dollari o 1.530 dollari l’oncia. Nel breve periodo il prossimo target per il gold è posto a 1.600 dollari l’oncia. Le aspettative di bassa inflazione e di exit strategy della Fed potrebbero decretare una brusca battuta d’arresto per il trend di lungo periodo del metallo giallo.

ORO: FIN DOVE ARRIVERA’ NEL 2013?

Intanto, le difficoltà dell’oro stanno a cascata generando vendite rilevanti sull’argento. Il metallo grigio è sceso fino in area 29,2 dollari l’oncia, sui livelli più bassi da fine agosto scorso. L’argento potrebbe scendere fin sotto 29 dollari entro oggi e puntare al prossimo target tecnico posto a 28,5 dollari.