Titoli di Stato italiani un buon affare secondo Goldman Sachs

Investire nei titoli di Stato italiani è un buon affare, almeno stando a quanto sostiene Jim O’Neill, presidente di Goldman Sachs Asset Management.

Il numero uno della banca d’affari statunitense, infatti, nel corso di un suo intervento nell’ambito del “Reuters 2012 Investment Outlook Summit”, ha spiegato che, salvo il verificarsi di un fallimento totale del summit in programma per questo fine settimana, i titoli di Stato italiani rappresentano una buona opportunità di investimento, soprattutto alla luce della convinzione che l’Italia è una nazione di vitale importanza per la sopravvivenza dell’euro.

Scegliere la scadenza dei titoli di Stato

Come tutti già sanno i rendimenti dei titoli di Stato variano in base alla scadenza, ne deriva quindi che la durata di questi titoli assume un’importanza fondamentale nell’ambito della scelta che l’investitore si trova a dover effettuare.

A riguardo occorre sottolineare che la crisi che sta interessando l’Europa e i timori su un possibile effetto contagio a danno dell’Italia hanno fatto lievitare i rendimenti dei Btp su tutte le principali scadenze in media dell’1% circa.

Rendimenti Titoli di Stato 2011

I titoli di Stato vengono acquistati non solo dagli investitori, che cercano di ottenere una remunerazione acquistando strumenti del debito pubblico, ma anche dai risparmiatori, che decidono di acquistare titoli di Stato italiani o di altri paesi europei per parcheggiare i propri risparmi e ottenere dei tassi di interesse che vanno a coprire in tutto o in parte gli effetti dannosi dell’inflazione.

Ma quali sono i rendimenti offerti dai titoli di Stato? Per fornire un quadro completo dei rendimenti dei diversi titoli di Stato riportiamo un’interessante elaborazione realizzata da CorrierEconomia e che indica i rendimenti dei diversi titoli di Stato suddivisi per durata.

Investire nei Btp nel 2011

Le ultime settimane sono state caratterizzate da un’elevata tensione dei mercati finanziari, con le Borse europee in forte calo e l’intensificarsi dei timori sulla crisi del debito sovrano. Basti pensare che da febbraio ad oggi Piazza Affari ha addirittura perso 32 punti percentuali, il secondo peggior risultato dopo quello di Atene.

In momenti del genere sono numerosi gli investitori che presi dal panico decidono di rinunciare a qualunque tipo di investimento e parcheggiare i propri risparmi in conti deposito o di acquistare dei buoni fruttiferi postali.