Donald Trump pronto a licenziare Jerome Powell?

Donald Trump pronto a licenziare Jerome Powell? Nelle ultime 48 ore, le voci su un suo possibile licenziamento si sono rincorse in modo frenetico tra conferme e smentite.

donald trump contro fed

Donald Trump pronto all’impensabile?

E ovviamente hanno catturato l’attenzione di analisti e cittadini. E una domanda sorge spontanea. Fino a che punto un presidente può intervenire sulla banca centrale?

Trump ha incontrato nelle scorse ore un gruppo di deputati repubblicani alla Casa Bianca. E durante la seduta ha tirato fuori il tema della possibile rimozione di Jerome Powell, chiedendo ai presenti cosa ne pensassero. Molti hanno risposto che sarebbe una buona idea, soprattutto per accelerare il taglio dei tassi d’interesse. E sappiamo che si tratta di una delle principali richieste di Trump per sostenere la crescita e ridurre il costo del debito.

Trump accusa Powell di essere troppo lento nell’abbassare i tassi, definendolo un “total stiff” ovvero un tipo rigido. A non piacere al Presidente americano anche la spesa  stimata in 2,5 miliardi di dollari per la ristrutturazione della sede della Fed.

Un eventuale licenziamento è estremamente complesso a livello legale. La legge prevede che il presidente possa rimuovere il capo della Fed solo per inefficienza, negligenza o cattiva condotta accertata. Reati di cui Powell non si è macchiato. L’ex tycoon ha citato l’ipotesi di un’indagine per frode legata alla ristrutturazione. Ma va sottolineato: si tratta di critiche e non accuse fondate.

La reazione dei mercati

I mercati azionari e il dollaro hanno reagito con nervosismo mentre i rendimenti dei Treasury sono saliti. Chi investe ha idea di cosa significherebbe un simile licenziamento. Facendo reagire anche alcuni repubblicani, consci di come verrebbe meno la credibilità della Federal Reserve con le relative conseguenze internazionali.

L’ipotesi deve aver smosso così tanto le acque che dopo averlo proposto, lo stesso Trump ha sottolineato come un licenziamento sia “altamente improbabile”. Dovrebbe davvero essere riscontrata una frode.

Nella storia moderna, un presidente non ha mai licenziato un presidente della Fed per motivi politici. È successo molto tempo fa e quasi sempre per ragioni di servizio pubblico, non economiche. Un gesto del genere sarebbe un segnale forte, capace di riaccendere lo scontro politico-finanziario e destabilizzare la fiducia nel sistema.

Qualcosa che gli Stati Uniti non possono permettersi. Ecco quindi che Jerome Powell, almeno per ora, è confermato fino a maggio 2026.  Tra i possibili nomi che potrebbero sostituirlo? L’ex governatore della Fed Kevin Warsh e l’ex economista della Casa Bianca Kevin Hassett.

Dobbiamo ricordare che quella tra Trump e Powell non è solo una battaglia politica. Si scontrano infatti le necessità elettorali e fiscali del Presidente (a breve termine), con l’indipendenza della politica monetaria, che segue dati e stabilità a lungo termine. Una battaglia già vista in precedenza e vinta dal numero uno della Fed.