Un utile netto a 5,57 miliardi di euro nel periodo da gennaio a settembre del 2011, in contrazione del 3% rispetto ai primi nove mesi dell’anno 2010. Sono questi i profitti gennaio-settembre del 2011 del colosso energetico Eni; a comunicarlo in data odierna è stata proprio la società del cane a sei zampe dopo che il Consiglio di Amministrazione si è riunito per esaminare ed approvare i dati dei primi nove mesi del 2011, e quelli dell’ultimo trimestre fiscale, il terzo dell’anno in corso.
A fronte di un utile in lieve calo nei nove mesi, Eni comunque nel Q3 2011 ha riportato una crescita dei profitti del 3% a 1,77 miliardi di euro, mentre il cash flow si è attestato a 2,61 miliardi di euro nel trimestre, ed a 11,2 miliardi di euro nei nove mesi.
► ENI ACQUISIZIONE SOCIETA’ IN BELGIO
Dal punto di vista operativo, anche il terzo trimestre del 2011 per Eni è stato caratterizzato da penalizzazioni legate allo stop della produzione in Libia. Con la conseguenza che nel Q3 2011, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, c’è stato un calo della produzione di idrocarburi; la contrazione, in particolare, è stata del 12,4% nei nove mesi, e del 13,6% nell’ultimo trimestre.
► RATING ENI TAGLIATO DA FITCH
Pur tuttavia, al netto degli effetti di prezzo e della minore produzione di idrocarburi dalla Libia, la contrazione sarebbe circoscritta a solo lo 0,8% nel periodo da gennaio a settembre del 2011. Misto è stato invece per Eni l’andamento delle vendite di gas visto che nei nove mesi c’è stato un aumento del 4,4%, mentre nell’ultimo trimestre le vendite si sono contratte del 3,4% a quota 17,96 miliardi di metri cubi.
A fronte di un utile in lieve calo nei nove mesi, Eni comunque nel Q3 2011 ha riportato una crescita dei profitti del 3% a 1,77 miliardi di euro, mentre il cash flow si è attestato a 2,61 miliardi di euro nel trimestre, ed a 11,2 miliardi di euro nei nove mesi.
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Dal punto di vista operativo, anche il terzo trimestre del 2011 per Eni è stato caratterizzato da penalizzazioni legate allo stop della produzione in Libia. Con la conseguenza che nel Q3 2011, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, c’è stato un calo della produzione di idrocarburi; la contrazione, in particolare, è stata del 12,4% nei nove mesi, e del 13,6% nell’ultimo trimestre.
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Pur tuttavia, al netto degli effetti di prezzo e della minore produzione di idrocarburi dalla Libia, la contrazione sarebbe circoscritta a solo lo 0,8% nel periodo da gennaio a settembre del 2011. Misto è stato invece per Eni l’andamento delle vendite di gas visto che nei nove mesi c’è stato un aumento del 4,4%, mentre nell’ultimo trimestre le vendite si sono contratte del 3,4% a quota 17,96 miliardi di metri cubi.
I profitti dell’Eni sono insufficienti per un gruppo di 98,5 miliardi di fatturato perchè un profitto di meno del 5% in energia è basso.Ma è la capitalizzazione dell’Eni a preoccupare perchè oggi l’Eni vale 15 miliardi,quando nel 2007 valeva 47 miliardi e se fate i conti lo Stato nell’Eni via CDP ha perso tanto 10 miliardi e di piu’ hanno perso quelli che acquistarono azioni nel 2007.Poi di fronte ad una Exxon ben gestita che guadagna bene e fa investimenti,mi dite che investimenti fa l’Eni se non riesce a produrre 1 litro di carburanti da rinnovabili ed il Ceo Scaroni dice che è impossibile produrre benzine da
rinnovabili.Il mio progetto di benzina dal mare è fermo al MSE perchè scoccia all’Eni che produca a 0,50 cent.litro,cioe’ 1 euro alla pompa e mi boicottano a tutti i livelli.Spero solo che l’Europa mi approvi il progetto di 70 miliardi all’anno di carburante dal mare che vale un pozzo petrolifero da 7.000 miliardi.C’è una differenza tra me e Scaroni,io voglio produrre benzina dal mare;Lui benzina inquinante al massimo dallo shale gas perchè hanno investito male in Polonia.