Dollaro scivola dopo deludenti dati macro statunitensi

L’andamento del dollaro e dell’euro sono due processi molto delicati, spesso vittime di fattori esterni allo stesso mercato valutario che riescono ad ogni modo ad influenzare la crescita o il calo di valore di queste due monete: il conio statunitense è sceso ancora una volta dopo i deludenti dati macro in casa.

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Ad aver dato principalmente il colpo di grazia sarebbero state le proiezioni sulle attività delle imprese dell’area di Philadelphia: ed è un peccato per coloro che investono in tale conio se si pensa che dopo una forte crescita della moneta europea il dollaro è da un paio di mesi stato in grado di ritrovare la propria strada e questo nonostante le continue sollecitazioni, quasi mai positive provenienti dal proprio presidente. Per ciò che concerne il calo dell’ultima settimana, tra i dati e la forza ritrovata dalla sterlina, il dollaro ha perso quota e si è riavvicinato ai minimi di lunedì.

Tecnicamente parlando, per quanto si possa trovare l’oscillazione del fine settimana notevole, si può notare allargando il campo temporale che in realtà queste sono nulla rispetto alle fluttuazioni di prezzo causate dalla Bce con l’annuncio della conclusione del programma di acquisto di titoli di Stato. Cosa ci insegna questo? Che nonostante tutto, ancora una volta, entrambe le monete sono molto volatili. Non solo: rimane altresì importante prima di eseguire qualsiasi tipo di investimento calcolare il momento giusto in base a quelle che sono le scadenze delle valute coinvolte al fine di non rimanere coinvolti in crolli eccessivi e difficili da gestire.