
Se è vero che il franco svizzero è stato capace di rivalutarsi del 40% nel corso dei due anni appena trascorsi, secondo gli esperti non si può non tener conto dell’assoluta solidità delle valute scandinave.
Se è vero che il franco svizzero è stato capace di rivalutarsi del 40% nel corso dei due anni appena trascorsi, secondo gli esperti non si può non tener conto dell’assoluta solidità delle valute scandinave.
Il mercato è apparso particolarmente deluso dal fatto che durante l’incontro tenuto ieri tra il presidente francese e la cancelliera tedesca non sia stata varata alcuna misura da adottare nel breve termine, circostanza che ha influito negativamente sull’andamento della divisa europea nei confronti del biglietto verde.
Secondo le prime indiscrezioni, in particolare, nel corso dell’incontro che si terrà oggi pomeriggio si discuterà sulle possibili nuove misure da adottare per fronteggiare la crisi finanziaria.
Alla luce di questo nuovo rialzo, del perdurare della situazione di instabilità dei mercati finanziari, dei timori in merito alla crisi del debito sovrano e del rischio recessione degli Stati Uniti, il governatore della Banca centrale svizzera Thomas Jordan ha parlato della possibilità che si decida di dare vita a nuove misure volte ad allentare ulteriormente la politica monetaria.
In base alle previsioni, infatti, nel corso dei prossimi cinque-dieci anni la valuta cinese registrerà un apprezzamento di oltre quattro punti percentuali all’anno contro il dollaro. Ad esserne convinto è Massimo Guiati, gestore del fondo Renminbi opportunities per Azimut.
In ogni caso, nonostante la ripresa registrata nel corso della notte, la divisa europea continua ad essere vulnerabile.
La Bns, in particolare, ha innalzato i depositi a vista delle banche portandoli da 80 a 120 miliardi, inoltre riprenderà le operazioni swap al fine di accelerare la liquidità dei franchi.
La decisione di continuare ad adottare una politica monetaria espansiva è stata dettata dalla necessità di correre in soccorso ad un’economia sempre più in difficoltà e che rischia una nuova recessione.
Alla luce delle performance registrate dalla valuta elvetica nel corso degli ultimi giorni, gli esperti prevedono a breve un nuovo intervento da parte della Banca centrale svizzera al fine di contrastare il rialzo della valuta, considerato dannoso per l’economia del paese.
Nel corso della seduta asiatica, in particolare, l’euro ha toccato un nuovo minimo nei confronti del franco svizzero a 1,0605 franchi per poi ritracciare e segnare un rialzo dello 0,37% a 1,072 franchi.