Partito pro-euro vince elezioni in Grecia

C’era grande attesa per il voto in Grecia e ieri sera sono arrivati i risultati definitivi, che potrebbero segnare una svolta nell’intera zona euro. Le elezioni politiche in Grecia hanno visto prevalere il partito di centro-destra Nea Dimokratia, guidato da Samaras, che è favorevole alla permanenza di Atene nell’euro e a rispettare gli impegni con la troika. Viene sconfitto, seppur di poco, il partito di estrema sinistra Syriza che comunque ha ottenuto quasi il 27% dei voti rispetto al 29,66% di Nea Dimokratia.

Samaras ha dichiarato che “i greci hanno scelto di restare legati all’Europa”. A poche ore dalla conclusione della tornata elettorale, l’Eurogruppo è già in pressing su Atene per la formazione di un nuovo governo che dovrebbe portare ad un’alleanza tra Nea Dimokratia e il partito socialista Pasok di Venizelos, che si è confermato come terza forza politica del paese con il 12,28% dei voti. Le borse europee hanno aperto in rialzo, mentre sembra allentarsi la pressione sugli spread sovrani periferici.

MENO DI TRE MESI PER SALVARE L’EURO SECONDO LAGARDE (FMI)

Sul Forex l’euro ha aperto in forte gap up contro le major currencies. Il tasso di cambio euro/dollaro ha sfiorato 1,2750 nella sessione asiatica, salendo sui massimi da oltre tre settimane. Tuttavia, con l’apertura delle piazze finanziarie europee c’è stata una prevalenza di vendite, che però sono ampiamente giustificabili considerando il forte ipercomprato di inizio ottava.

TRE MESI PER SALVARE L’EURO SECONDO GEORGE SOROS

Il cambio euro/dollaro ha un supporto importante in area 1,2670, che se dovesse tenere potrebbe permettere alle quotazioni di riprendere quota e tornare sopra 1,27. Tuttavia, in caso di breakout ribassista di 1,2670, il cambio potrebbe approfondire il ribasso con target a 1,2620 – 1,26.