Investire sulle materie prime non conviene secondo Credit Suisse

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Gli analisti di Credit Suisse consigliano di non investire sulle materie prime, in quanto ritengono che le commody non siano al momento una buona opportunità di investimento.

In un recente report, infatti, oltre a sconsigliare l’investimento nelle materie prime, gli esperti della banca d’affari svizzera hanno anche individuato una serie di motivi per i quali tale tipologie di investimento è sconsigliata e poco fruttifera, come testimoniato anche dal progressivo spostamento degli investimenti dalle commody alle materie prime registrato nel corso degli ultimi mesi.


Tra gli venti che incideranno negativamente sulle commodity, secondo gli esperti di Credit Suisse, figura il rallentamento economico della Cina, che si stima avrà un impatto molto forte sui prezzi delle materie prime, poichè il Paese rappresenta la metà della domanda globale di molte commodity. A questo bisogna poi aggiungere l’eccesso di offerta derivante dall’aumento dei prezzi nel corso dell’ultimo biennio e la crescita industriale ancora molto debole, come evidenziato dalle stime sul mese di aprile, sulla base della dimostrazione che le quotazioni delle materie prime industriali salgono solo quando la produzione manifatturiera cresce oltre il 3% all’anno, mentre le recenti previsioni indicano un tasso del 2,5% fino a luglio.

Inoltre, il rafforzamento del dollaro influisce negativamente su uno scenario già ribassista per le quotazioni delle materie prime, i prezzi delle materie prime risultano ancora troppo elevati e, soprattutto, questo tipo di investimento, al contrario di tanti altri, non è considerato in grado di proteggere dall’inflazione.

Infine, gli analisti di Credit Suisse citano anche l’aumento delle posizioni ribassiste sul petrolio e i prezzi elevati dei titoli del settore minerario.