
Euro torna nel mirino della speculazione ad aprile 2012

Tale flessione, secondo l’istituto con sede a Francoforte, sarebbe da ricondurre al taglio dei tassi di interesse, che ricordiamo in occasione delle due ultime riunioni tenute nel 2011 dal Consiglio direttivo della Bce sono stati portati dall’1,50% all’attuale 1,00%.
In altre parole, dunque, la contrazione della fornitura di greggio sia da parte dei paesi OPEC che dei paesi non facenti parte dell’OPEC e la contemporanea crescita della domanda di greggio soprattutto da parte dei paesi emergenti, nel corso di quest’anno faranno ulteriormente lievitare il prezzo del greggio.
Anche gli analisti della banca olandese, infatti, prevedono che la Bce procederà ad un nuovo taglio dei tassi di riferimento entro la fine del secondo trimestre 2012, nonostante la situazione macroeconomica a livello europeo sembra aver registrato un leggero miglioramento rispetto alla seconda parte del 2011.
Di queste due riunioni, tuttavia, sarà soprattutto la prima a suscitare maggiore interesse, dal momento che sarà in questa occasione che l’istituto con sede a Francoforte discuterà di politica monetaria e quindi deciderà se modificare o meno i tassi di interesse. Sarà inoltre al termine di questa riunione che si terrà la consueta conferenza stampa del presidente dell’istituto.
La convinzione deriva soprattutto dall’esito dell’asta di finanziamento (Ltro) della Bce tenuta il 29 febbraio scorso, che ha visto le banche del Vecchio Continente chiedere all’istituto di Francoforte prestiti al tasso agevolato dell’1% per un ammontare complessivo pari a 529,531 miliardi di euro.
La decisione è stata prese a seguito dell’approvazione del secondo piano di aiuti da parte di Bruxelles. Tale piano, ricordiamo, include il coinvolgimento del settore privato che, come ha sottolineato l’Eurogruppo, comporterà un taglio del 53,5% del valore nominale dei loro crediti, lasciando quindi intendere che la Grecia adotterà le clausole di azione collettiva.
Secondo un sondaggio di CorrierEconomia, che ha coinvolto ben 40 operatori nazionali, la recessione probabilmente sarà meno grave di quanto previsto. Il 78% degli intervistati, infatti, tra le diverse opzioni ha scelto di definire tale recessione “sopportabile”, abbinandola ad una flessione del Prodotto interno lordo dell’1% circa.
Valeri ha spiegato di aver cambiato completamente le sue previsioni lo scorso 8 dicembre, giorno in cui la Banca centrale europea ha annunciato che per fronteggiare la situazione di crisi avrebbe concesso liquidità illimitata alle banche all’1% per tre anni.
Nel trimestre ottobre-dicembre l’indice ha registrato un calo del 2,1% rispetto al trimestre precedente, mentre se si considera la media dell’intero 2011 emerge una variazione nulla rispetto all’anno precedente.