Ipotesi scorporo Mediobanca

L’andamento negativo del titolo Mediobanca, che attualmente viaggia ai minimi storici e presenta un valore inferiore del 40% rispetto ai tempi della morte di Enrico Cuccia, secondo quanto riportato da Affari & Finanza avrebbe portato il gruppo a prendere in seria considerazione la possibilità di modificare il modello di business andando ad attuare uno scorporo delle partecipazioni dalle attività bancarie.

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Del resto, sottolinea l’inserto economico del quotidiano, il modello attuale e al quale si ispirò Cuccia in Germania è ormai stato soppiantato da diversi anni a favore del modello anglosassone.

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Questo senza contare i diversi problemi che la crisi ha portato alla luce. Tra questi figura in primis il credito vantato nei confronti di Fondiaria Sai e che, almeno per quanto riguarda le società quotate a Piazza Affari, rappresenta l’unico caso di società quotata che ha quasi tutto il suo debito concentrato verso un unico istituto. Secondo gli esperti il rischio derivante dai crediti vantati nei confronti della compagnia assicurativa della famiglia Ligresti rappresenta uno dei motivi principali del declino della quotazione Mediobanca, inoltre se quel prestito dovesse trasformarsi in capitale la situazione peggiorerebbe ulteriormente.

L’ipotesi dello scorporo, tuttavia, non trova il consenso di tutti i soci. In molti, infatti, temono che senza le tante partecipazioni l’attività finanziaria potrebbe subire un deperimento. Al contrario, invece, gli analisti ritengono che dividere il gruppo farebbe emergere complessivamente più valore, aumenterebbe la trasparenza e eviterebbe situazioni incresciose come quella che si è venuta a creare con Fondiaria Sai.