Cambio euro-dollaro perde il supporto di 1,30

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Il tasso di cambio euro-dollaro è sceso sotto l’area di supporto di 1,30, considerata una soglia psicologica in grado di influenzare le scelte tattiche degli investitori sul mercato forex. La congestione giornaliera sembra essersi così risolta a favore dei venditori e a questo punto il cambio potrebbe accelerare ancora verso il basso, in attesa di conoscere la decisione della BCE sui tassi di interesse (attesa per domani) e il dato sui non-farm payrolls e il tasso di disoccupazione negli Usa nella giornata di venerdì.

Euro crolla dopo salvataggio choc di Cipro

La nuova ottava sui mercati finanziari si è aperta carica di tensioni e incertezze, a seguito del salvataggio choc che Europa e Fmi hanno orchestrato per salvare la piccola isola di Cipro. Nel corso del week-end i ministri finanziari dell’Ue-17 hanno trovato un accordo politico con il governo di Nicosia per concedere un pacchetto di aiuti finanziari da 10 miliardi di euro. In cambio, però, è stata chiesta una misura choc di natura straordinaria per garantire l’affidabilità creditizia del paese.

Draghi deve tagliare i tassi secondo Christine Lagarde (Fmi)

La prolungata recessione in Europa inizia a preoccupare il Fondo Monetario Internazionale, che è un partner dell’Ue e della Bce nell’ambito del programma di aiuti finanziari ai paesi della periferia europea maggiormente in difficoltà. Christine Lagarde, direttore del Fmi, ha espresso il suo disappunto per l’eccessiva rigidità delle autorità europee nella gestione della politica monetaria nell’area euro. Lagarde ritiene che la Bce ha ancora margine per tagliare i tassi di interesse. La signora Lagarde fa notare che finora ci sono stati miglioramenti solo dal lato finanziario, ma non a livello di economia reale.

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Forex euro/dollaro sopra 1,34 entro fine gennaio 2013?

Il tasso di cambio euro/dollaro continua a mostrare un’evidente trading range su base giornaliera tra 1,34 e 1,3250 ormai da più di una settimana. La fase laterale che sta interessando il cambio riflette un clima di forte incertezza, dovuto soprattutto ai timori degli investitori che il cambio possa aver ormai raggiunto il suo target dopo il prolungato rally in atto dai minimi di area 1,2040 di fine luglio 2012. Tuttavia, però, il cambio potrebbe ancora salire nelle prossime settimane, quantomeno fino a 1,35 secondo molti esperti del mercato valutario.

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Forex euro/dollaro sotto 1,31 dopo allarme Fmi e Moody’s su debito USA

Giornata negativa per i mercati finanziari, che ieri invece avevano messo a segno performance altisonanti a seguito della notizia dell’intesa tra Democratici e Repubblicani per evitare il fiscal cliff negli Stati Uniti. Tuttavia, stamattina gli investitori sono tornati più cauti, in particolar modo dopo l’allarme lanciato dal Fondo Monetario Internazionale e dall’agenzia di rating Moody’s sulla sostenibilità del debito pubblico americano nel lungo periodo. Infatti, l’accordo sul fiscal cliff riguarda solo le imposte, ma non l’innalzamento del tetto del debito.

Stati Uniti rating AAA a rischio secondo Moody’s

L’accordo raggiunto negli Stati Uniti sul fiscal cliff è stato accolto grande soddisfazione dagli investitori mondiali. Ieri le borse di tutto il mondo hanno brindato all’intesa, mettendo a segno rialzi spesso spettacolari. Tuttavia, l’accordo ha risolto il problema solo dal lato delle imposte, mentre i tagli alla spesa pubblica – che nel 2013 saranno pari a 110 miliardi – sono stati rinviati di due mesi. Lo stesso Barack Obama ha dichiarato che l’intesa raggiunta solo due ore dopo la mezzanotte del 31 dicembre è “solo un primo passo nella lotta al deficit, che resta troppo elevato”.

Previsioni sull’Euro per il 19 gennaio 2012

L’euro ha vissuto ieri una giornata molto positiva grazie al buon andamento delle aste di titoli di stato in Germania e Portogallo, che hanno evidenziato una buona domanda e rendimenti in calo. Inoltre, il Fondo Monetario Internazionale ha fatto intendere di voler aumentare a 1.000 miliardi di dollari gli aiuti all’Europa. Wall Street ha chiuso ancora una volta in rialzo, migliorando sempre più il sentiment sui mercati nel breve periodo. Da un punto di vista tecnico la giornata odierna potrebbe essere molto importante per la valuta europea, considerando che l’euro ha raggiunto zone di resistenza rilevanti contro le principali currency.

Crisi euro e crollo mercati azionari

Un cortocircuito finanziario e valutario di proporzioni, dimensioni e gravità rilevanti. Questo è quello che da qualche mese a questa parte rischia tutta l’Eurozona. Sono molte le variabili, non solo di natura speculativa, che premono nella direzione per cui l’euro non sia più la moneta rappresentativa di Paesi, quelli europei appunto, che sono tra di loro diversi, troppo diversi.

Da un lato c’è il rigore della Germania, dall’altro la situazione disastrata e disastrosa della Grecia che ora, stando alle ultime notizie, mira a indire un referendum popolare per conoscere la posizione dei cittadini in merito alle nuove tranche di aiuti che, provenienti dal Fondo Monetario Internazionale e dall’Unione Europea, dovranno scongiurarne il default.

Crisi euro e debiti sovrani

Creare in Europa una rete di protezione tale da soffocare ogni tentativo di speculazione sia sull’euro, sia sui debiti sovrani dei cosiddetti Paesi periferici dell’Eurozona. Questo è quanto, già da tempo, ai piani alti di Bruxelles stanno cercando di mettere a punto.

Purtroppo però le risposte della politica sono decisamente più lente di quelle che sono le dinamiche dei mercati azionari e valutari, ragion per cui tra i veti incrociati, e l’opposizione ad oltranza, l’Europa rimane ancora priva di strumenti tali da difendere una moneta unica dalla quale è impensabile, pena un effetto domino dirompente, che qualche Paese possa uscirne.

Grecia chiede aiuto all’Europa

E’ di oggi la notizia che il ministro delle finanze Greco Papacostantinou ha inviato una lettera alla commissione europea, alla Banca Centrale Europea e al Fondo Monetario Internazionale.
Questa lettera conterrebbe le prime indiscrezioni su una possibile richiesta da parte della Grecia dei 30 Miliardi di euro messi a disposizione dall’Unione Europea.

Con questa lettera la Grecia ha compiuto il primo passo per poter accedere agli aiuti promessi da parte della comunità europea.
Nell’avvio della lettera il ministro delle finanze greco ha sollecitato a sviluppare delle discussioni sulle condizioni di politica economica da sviluppare nel caso in cui il paese Ellenico richieda il prestito da 30 Miliardi di euro.