Dopo un periodo caratterizzato prima da un evidente debolezza, la Sterlina ha ritrovato forza, raggiungendo quota 1.4800 per poi ritracciare.

Dopo un periodo caratterizzato prima da un evidente debolezza, la Sterlina ha ritrovato forza, raggiungendo quota 1.4800 per poi ritracciare.

Il Cambio euro-dollaro è ancora in difficoltà. Nella giornata di oggi è sceso sotto quota 1,12 aggirandosi anche a quota 1,11935 e chiudendo con un calo del 3,2% in confronto al 3 maggio scorso, data in cui aveva toccato e superato la soglia di 1,15, archiviando la seduta a 1,1569.

Negli ultimi giorni, il dollaro sta godendo di uno stimolo favorevole, che va declinandosi in un graduale recupero di forza della moneta statunitense; il biglietto verde, in effetti, è ormai significativamente lontano dai minimi in area 1.16 in confronto all’euro, registrati nei primi giorni di maggio.

Le ultime minute provenienti da Washington e dal cuore pulsante dell’economia statunitense paiono fugare ogni dubbio.

L’Asia è in profondo rosso. Ieri Tokyo ha chiuso al -1,4%; l’Hang Seng era negativo per lo 0,92%; in calo anche Shangai.

Prosegue il rally del dollaro. Durante il mese di aprile è stato registrato un rialzo delle vendite al dettaglio negli Stati Uniti. Si tratta della crescita più forte durante gli ultimi dodici mesi.

La BoJ è ancora sul punto di allentare la presa. I rischi al ribasso sull’economia giapponese persistono, ragion per cui la politica monetaria potrebbe subire nuovi freni.

La sensazione è che la valuta statunitense, una delle più importanti sul mercato del Forex, stia viaggiando sulle montagne russe.

I Forex trader lo sanno. Quello conclusosi da pochi giorni è stato un aprile nero per il biglietto verde. La crescita delle commodities ha giovato a valute quali CAD e AUD.

Il dollaro australiano e il dollaro neozelandese sono strettamente legati tra loro e seguono un andamento simile nei confronti del biglietto verde statunitense. Il recente taglio dei tassi di interesse ad opera della banca centrale australiana ha svalutato AUD, causando una reazione del tutto simile anche nella valuta neozelandese.
