Durante la giornata di martedì il cambio euro/dollaro è stato respinto da quota 1,1350 e ha accusato una brusca correzione, con le quotazioni che sono scese in area 1,1250-1,1240.

Durante la giornata di martedì il cambio euro/dollaro è stato respinto da quota 1,1350 e ha accusato una brusca correzione, con le quotazioni che sono scese in area 1,1250-1,1240.

Il cambio euro-dollaro EUR/USD è diminuito bruscamente in seguito all’ottimo report dei Non-Farm Payrolls negli Usa.

Le possibilità che la Grecia non esca dalla crisi sono sempre di più. Il primo ministro ellenico Alexis Tsipras ha fatto la voce grossa contro i funzionari del FMI, uno dei principali creditori di Atene.

Draghi e Yellen sono sul piede di guerra. I motivi? L’equilibrio tra due delle principali valute, che porta naturalmente a degli effetti sul Forex.
I listini mondiali accolgono i dati sul Prodotto interno lordo americano, i quali confermano l’ennesimo ampliamento della prima economia globale a un ritmo poco sotto le aspettative: il dato rivisto del primo trimestre parla di un +0,8%, migliore rispetto al +0,5% della prima lettura e solo leggermente discostato dal +0,9% indicato alla vigilia dagli analisti.

Dopo un periodo caratterizzato prima da un evidente debolezza, la Sterlina ha ritrovato forza, raggiungendo quota 1.4800 per poi ritracciare.

Il Cambio euro-dollaro è ancora in difficoltà. Nella giornata di oggi è sceso sotto quota 1,12 aggirandosi anche a quota 1,11935 e chiudendo con un calo del 3,2% in confronto al 3 maggio scorso, data in cui aveva toccato e superato la soglia di 1,15, archiviando la seduta a 1,1569.

Negli ultimi giorni, il dollaro sta godendo di uno stimolo favorevole, che va declinandosi in un graduale recupero di forza della moneta statunitense; il biglietto verde, in effetti, è ormai significativamente lontano dai minimi in area 1.16 in confronto all’euro, registrati nei primi giorni di maggio.

Le ultime minute provenienti da Washington e dal cuore pulsante dell’economia statunitense paiono fugare ogni dubbio.

L’Asia è in profondo rosso. Ieri Tokyo ha chiuso al -1,4%; l’Hang Seng era negativo per lo 0,92%; in calo anche Shangai.
