Guerra delle valute non esiste secondo Bernanke

Durante una conferenza alla London School of Economics, il governatore delle Federal Reserve – Ben Bernanke – ha affermato che non esiste alcuna guerra delle valute. In particolare il numero uno dell’istituto di Washington ha sotttolineato che gli Stati Uniti non hanno dato il via a nessuna guerra valutaria, mettendo in campo misure di politica monetaria espansive. Bernanke ha dichiarato che molte banche centrali di paesi sviluppati non stanno utilizzando strategie di politica monetaria accomodanti per svalutare la propria valuta, ma stanno mantenendo tassi bassi per rilanciare la crescita.

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Cambio euro/dollaro sopra 1,30 dopo salvataggio Cipro

La nuova ottava sui mercati finanziari potrebbe rivelarsi migliore del previsto, grazie al piano di salvataggio di Cipro approvato dall’Eurogruppo. L’intesa è stata raggiunta questa notte e prevede un pacchetto di aiuti finanziari per la ristrutturazione del settore bancario cipriota. La piccola isola del Mediterraneo era finita sull’orlo del baratro proprio a causa della grave crisi del settore finanziario: i depositi bancari erano saliti fino a 7 volte il pil del paese, grazie ai rendimenti elevati sui conti e a una tassazione particolarmente favorevole.

Euro scende sui minimi da quasi 4 mesi sul dollaro sotto 1,2850

La giornata di ieri è stata molto negativa per la moneta unica, finita sotto il tiro delle vendite a causa dell’incertezza legata al futuro di Cipro. Il Parlamento di Nicosia ho bocciato il piano anti-default proposto da Europa e Fmi con prelievo forzoso dai conti correnti. La notizia ha creato un aumento della tensione sui mercati europei, con decise vendite su borse e titoli di stato della periferia continentale. Sul forex l’euro è sceso sui minimi più bassi da fine novembre scorso a 1,2843 dollari.

Previsioni euro/dollaro 5 dicembre 2012

In attesa della riunione della BCE di domani, non accenna a fermarsi il trend rialzista dell’euro sui mercati internazionali delle valute. Il tasso di cambio euro/dollaro è salito sui massimi più alti delle ultime 7 settimane a 1,3126. La moneta unica europea, spinta al rialzo anche dal buon sentiment presente sui mercati finanziari, è in forte guadagno anche contro le altre principali valute mondiali. Infatti, il tasso di cambio euro/yen è salito sui livelli più alti dal 22 aprile scorso a 107,95, mentre euro/sterlina è volato fino a 0,8145.

Cambio euro/dollaro a 1,32 entro fine anno?

Sul Forex gli investitori sono attualmente lunghi di euro e corti di dollari americani. Ieri questa dicotomia si è accentuata dopo la notizia del lancio del piano di riacquisto del debito da parte della Grecia ma soprattutto a causa del brutto dato dell’Ism manifatturiero americano, che a novembre è sceso sotto la soglia dei 50 punti, considerata uno spartiacque tra crescita e rallentamento economico. Infatti, il dato è sceso sui minimi di luglio 2009 dopo ben due mesi consecutivi di crescita, anche se molti analisti ritengono che abbia impattato negativamente sul risultato il passaggio dell’uragano Sandy.

Cambio euro/dollaro verso 1,31 dopo annuncio buyback debito Grecia

Giornata positiva per i mercati finanziari, sostenuti dal buon dato sull’attività manifatturiera in Cina che a novembre è cresciuta per il secondo mese consecutivo sopra la soglia di 50 punti, spartiacque tra crescita e rallentamento economico. Sul Forex il tasso di cambio euro/dollaro resta forte, grazie soprattutto all’annuncio del lancio dell’operazione di riacquisto del debito da parte della Grecia, che era una delle condizioni necessarie per accedere al terzo pacchetto di aiuti di Europa e Fmi. Il cambio euro/dollaro quota attualmente a 1,3032, non lontano dai top di giornata.

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Previsioni cambio euro/dollaro 29 novembre 2012

Il Forex, ovvero il mercato internazionale delle valute, ha mostrato nella seduta di ieri una grande volatilità. Il cambio più importante, ovvero euro/dollaro, è sceso fino a 1,2879 raggiungendo così un’area di supporto giornaliera molto importante posta tra 1,2890 e 1,2880. Il giorno prima il cambio era salito sui massimi a oltre venti giorni a 1,3008, ma su questa resistenza era stato respinto con decisione. L’andamento molto irregolare del cambio riflette l’indecisione degli operatori finanziari, anche ancora non hanno deciso di puntare con forza su una delle due valute.

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Previsioni cambio euro/dollaro 28 novembre 2012

Il tasso di cambio euro/dollaro è sceso questa mattina fino a 1,2911 e attualmente quota poco sopra 1,2920 nel momento in cui le borse europee si apprestano a dare il via alle contrattazioni. La quotazione del cambio è scesa molto tra ieri e stamattina, tanto è vero che dai top di ieri il cambio ha perso praticamente un centinaio di pip in poche ore (-0,75%). A far ripartire le vendite sul cambio è stato l’accordo trovato dall’Eurogruppo sul nuovo salvataggio della Grecia, in quanto molte misure approvate sono subordinate alla ratifica dei parlamenti nazionali.

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Cambio euro/dollaro in calo dopo nuovi aiuti alla Grecia

Il tasso di cambio euro/dollaro ha iniziato la nuova seduta all’insegna dell’incertezza, dovuto all’esito della riunione straordinaria dell’Eurogruppo sulla Grecia che si è protratta per ben 13 ore a partire da ieri sera. Alla fine la Grecia è stata salvata con una nuova tranche di aiuti finanziari per complessivi 43,5 miliardi di euro. Inoltre, i leader europei hanno annunciato nuove misure per consentire al paese ellenico un cammino più semplice nell’ambito del programma di riduzione dei debiti.

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Cambio euro/dollaro sopra 1,29 dopo Ifo tedesco migliore delle attese

Il tasso di cambio euro/dollaro sta salendo con decisione dopo la pubblicazione del dato relativo all’indice Ifo tedesco a novembre. Il risultato è migliore di quello mostrato il mese precedente e anche nettamente superiore alle attese degli analisti. A ottobre l’indice Ifo business climate era stato pari a 100 punti, ma ora è salito a 101,4 punti oltre le stime di consensus (99,6 punti). Il buon dato macro tedesco ha messo il turbo all’euro sui mercati valutari, mentre le borse europee sono tutte in calo a causa dell’impasse sul nuovo bilancio Ue.