La Crimea spinge gli operatori a rifugiarsi sullo Yen

L’avversione al rischio ha caratterizzato la giornata dei mercati finanziari, complicata dalle notizie confuse provenienti dalla Crimea. La reazione dei mercati finanziari si sta concreti nella consistente vendita sulle borse in primo luogo: l’indice americano S&P500 sta stornando in maniera importante ed ha violato dapprima l’area di supporto a 1.867 e 1.857 per verosimili prosecuzioni verso area 1.845 punti.

Yen, volatilità in crescita nel forex

La scorsa settimana, le banche cetrali orientali hanno tenuto i mercati e quindi gli investitori, sul filo di lana, poichè dovevano comunicare eventuali cambiamenti nella loro politica monetaria che al momento appare ancor abbastanza, allentata. 

Inflazione Eurozona in leggera salita

A seguito della pubblicazione dei dati macro economici dell’Eurozona dell’indice IFO migliore delle attese ed un’inflazione allo 0.8% contro pronostici dello  0.7% i mercati hanno provato a testare delle rotture rialziste sull’euro senza riuscirci, pur avendo impattato in maniera positiva sulle borse a partire da metà giornata.

Fed, la Yellen non infiamma i mercati forex

La diffusione delle minute della Fed, dalle quali si è ricavata la probabilità di avviarsi ad agire sui tassi prima della fine del 2015,  non ha mosso le attese degli investitori che vedono ancora la politica monetaria della Yellen ben definita, a fondamento di quelli che potrebbero essere nuovi massimi sui listini ed un dollaro che potrebbe tendenzialmente sovvenzionare queste eventuali decisioni di acquisti.

Pochi i movimenti sul mercato forex

Nella giornata odierna, la mancanza di particolari spunti operativi si è notata dalla scarsa direzionalità del trend nei cross valutari che non hanno mostrato particolari trend. 

Mercati Forex, pochi i cambiamenti in vista

Photo Credits - PHILIPPE LOPEZ - AFP - Getty Images - 186383877Poche le news che movimenteranno i mercati valutari nelle prime sedute del nuovo anno. Il numero uno della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, affilerà ancora le armi in suo possesso per evitare che l’economia rimanga ancora in frenata.