Puntare sulle valute rifugio con la crisi dei mercati

La crisi del debito sovrano europeo sta tornando a far paura agli investitori di tutto il mondo, soprattutto dopo il recente rialzo dei tassi mostrato nelle aste dei titoli di stato spagnoli, francesi e italiani (oggi c’è stata l’asta dei BoT). Gli spread sovrani sono saliti sui livelli di gennaio scorso, mentre le borse europee hanno bruciato solo ieri ben 170 miliardi di capitalizzazione. Considerando la correlazione inversa tra equity ed alcune currency, considerate “safe heaven”, è possibile puntare nel breve-medio periodo su valute rifugio come yen e franco svizzero.

Previsioni Euro/Dollaro 11 aprile 2012

Ieri è stato un “martedì nero” per i mercati finanziari, in particolare le borse europee tornate sotto il tiro della speculazione internazionale a causa dei problemi relativi al debito sovrano della periferia continentale (Spagna e Italia in primis). In particolare la borsa di Milano ha perso il 5%, ma anche Parigi ha accusato un calo superiore al 3%. Volano gli spread sovrani: il contesto di risk off spinge lo spread Bonos-Bund a 430 punti base e Btp-Bund a 404. Oggi grande attesa per l’asta da 11 miliardi di euro dei BoT a 3 e 12 mesi.

Euro torna nel mirino della speculazione ad aprile 2012

Aprile 2012 è iniziato all’insegna delle vendite sui mercati finanziari mondiali. A soffrire maggiormente il clima di avversione per il rischio (risk off) sono stati i mercati azionari e i bond sovrani della periferia europea. L’euro è tornato così nel mirino della speculazione, con gli hedge funds che stanno aumentando sensibilmente le posizioni net short sulla moneta unica europea. A preoccupare gli investitori sono la crisi dei soliti volti noti della periferia, in particolare la Spagna, ma da poche settimane sono aumentati i dubbi anche sulla virtuosa Olanda, che secondo Citigroup non è più da considerare un paese “core”.

EUR/CHF può scendere sotto 1.20 nel 2012

Il tasso di cambio EUR/CHF, euro vs franco svizzero, ieri è sceso sotto 1.20 per la prima volta dopo 7 mesi (1.1997). Lo scorso 6 settembre 2011 la Banca Centrale svizzera (SNB, Swiss National Bank) aveva dichiarato di voler mantenere il tasso di cambio ancorato a un “peg” di 1.20, allo scopo di evitare ulteriori apprezzamenti del franco svizzero sui mercati valutari. Il cambio euro/franco era sceso fino alla parità il 9 agosto 2011 e ciò aveva allertato le autorità monetarie elvetiche, in quanto la forza del franco rischiava ormai di far crollare l’economia svizzera.

Target price Euro Dollaro aprile 2012

Il tasso di cambio euro/dollaro ha cominciato il mese di aprile con ben cinque sedute di ribasso sulle prime cinque disponibili. Un crollo al dir poco spettacolare che ha portato i prezzi dal top mensile di 1.3380 al minimo del 5 aprile posto a 1.3034. La discesa dei prezzi è da inquadrare come reazione degli investitori ai nuovi timori sul debito sovrano della zona euro. Le borse europee stanno crollando da giorni e gli spread sovrani sono in continuo rialzo, in particolare lo spread Bonos-Bund ha superato i 400 punti base. Inoltre, ieri l’asta degli Oat francesi ha evidenziato tassi in rialzo, così come era successo alla Spagna appena due giorni fa.

Previsioni Sterlina dopo tassi Bank of England

La Bank of England, cioè la Banca Centrale britannica, ha annunciato di aver mantenuto il tasso di interesse invariato allo 0,5%, come da attese, ma anche il piano di quantitative easing a 325 miliardi di pound. La sterlina è da stamattina in forte calo contro il dollaro americano e solo ora sta cercando di rimbalzare dai minimi intraday di 1.5816. Dopo aver toccato tre giorni fa il livello più alto da oltre 4 mesi e mezzo, il tasso di cambio sterlina/dollaro è crollato da 1.6062 fino ai minimi di oggi posti poco sopra 1.58.

Trading intraday Euro/Dollaro 5 aprile 2012

Ieri è stata una giornata molto negativa per i mercati finanziari. I timori per la crisi del debito nella zona euro stanno tornando a galla, come testimoniato dal forte rialzo degli spread sovrani europei e dall’asta flop della Spagna. Secondo Citigroup, Madrid sarà costretta a ristrutturare il debito entro fine anno. Ieri la BCE ha mantenuto i tassi fermi all’1%. Draghi non ha annunciato alcuna exit strategy, relativamente alle misure straordinarie di sostegno all’economia europea. Le borse europee sono crollate, male anche Wall Street. Forti vendite sull’euro, bene le valute rifugio (dollaro e yen).

Previsioni Euro Dollaro 4 aprile 2012

Il tasso di cambio euro/dollaro ha subito ieri forti vendite dopo la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve, che hanno messo in luce la possibilità di un peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro americano nei prossimi mesi e la chiusura a nuove manovre di quantitative easing. Gli investitori hanno preferito rifugiarsi nella moneta americana, che è stata senza dubbio la più acquistata nei confronti delle major currencies. Il clima di risk aversion ha punito pesantemente le risk currencies e i metalli preziosi. Vendite anche sulle borse, soprattutto quelle europee.

Previsioni Sterlina Dollaro 3 aprile 2012

Il tasso di cambio sterlina/dollaro resta inserito in un contesto di positività di breve-medio periodo e stamattina era avvenuto un nuovo strappo bullish dopo la pubblicazione del dato relativo al Construction Pmi, salito a 56.7 punti da 54.3 punti mentre gli analisti si aspettavano un risultato inferiore a 53.5. Il cable, però, sta iniziando a soffrire di vertigini dopo il superamento della soglia psicologica di 1.60, tanto che ad ogni allungo verso 1.6040 avviene una forte opposizione dei venditori in zona di resistenza.

Previsioni Euro Dollaro 3 aprile 2012

Il tasso di cambio euro/dollaro continua a muoversi all’interno di un trading range compreso tra 1.3380 e 1.3250. Ieri le quotazioni sono state nuovamente respinte sull’area di resistenza compresa tra 1.3375 e 1.3380. Da qui è partita una forte pressione in vendita, che ha riportato i prezzi sulla key-area di 1.3280. Continuano, dunque, gli alti e bassi sul cambio che si ripetono ininterrottamente ormai da almeno una settimana. Si tratta di movimenti erratici che mettono in evidenza uno stato di incertezza tra gli investitori, a seguito del ritorno dei timori sul debito dei paesi periferici europei.