A seguito delle ultime indiscrezioni relative clima che si respira nei vertici di politica monetaria di Stati Uniti ed Europa, la situazione del cambio euro-dollaro sembra vivere giorni di incertezza, o di attesa.

A seguito delle ultime indiscrezioni relative clima che si respira nei vertici di politica monetaria di Stati Uniti ed Europa, la situazione del cambio euro-dollaro sembra vivere giorni di incertezza, o di attesa.

Dal primo giorno di questo mese, il cambio euro-dollaro è in crescita. Il rialzo è superiore al 4.5%. L’incremento della quotazione del cambio euro-dollaro è stato per lo più stimolato dalla debolezza del dollaro verde, in sofferenza a causa delle aspettative secondo cui la Federal Reserve non rialzerà i tassi di interesse al ritmo precedentemente previsto dalla banca centrale degli Stati Uniti.
Il cambio EUR/CHF vede la valuta svizzera in un periodo di buona salute. A seguito dei massimi di gennaio il cambio sta percorrendo un chiaro canale ribassista di medio periodo, diretto verso i minimi dell’anno, appena sopra l’1,080.

Giornata da dimenticare per lo yen, che si apprezza nei cambi di EUR/JPY eUSD/JPY come non capitava da mesi. La valuta giapponese sale di circa 2000 punti base contro euro e dollaro, e con quest’ultimo raggiunge i nuovi minimi dal 2014.

Donald Trump, eccentrico candidato alle presidenziali Usa, ha parlato nel suo programma atto a sostituire Barack Obama alla guida del Paese di Forex.

Il cross euro-dollaro reagisce in maniera incerta a seguito della pubblicazione dei verbali del FOMC, organo decisionale di politica monetaria della Federal Reserve.

Il mercato Forex è predisposto per dare vita a differenti approcci in termine di tecniche di trading che possono cambiare a seconda del cambio su cui si opera e della fase di mercato oltre che alle preferenze e allo stile di ciascun trader.
Il cambio euro-dollaro, a seguito di una breve discesa nel mercato del Forex in cui ha nuovi minimi di due settimane, recupera presto le perdite. Il biglietto verde statunitense non è riuscito ad incrementare una fase di rafforzamento, anche se il report sull’inflazione negli Stati Uniti è andato ben oltre le attese del mercato.
Aspettando le riunioni delle principali banche centrali dopo la prima settimana di marzo, sul mercato valutario non sembra esserci una direzione precisa per tutte le valute. Da qualche giorno è iniziato un duro sell-off sulla sterlina, per via dei timori relativi alla Brexit.
La sterlina inglese incrementa la sua personale discesa durante le sessione europea successivamente alla pubblicazione dei dati sul PIL del Regno Unito, portando il cambio GBP/USD verso il test del supporto chiave a 1.3900.