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Regno Unito: il probabile rinvio sulla stretta dei tassi indebolisce la sterlina

Al termine di un periodo caratterizzato da una numerosa serie di cessioni, la sterlina sta provando a reagire. Le cessioni sono state caratterizzate dagli ultimi dati riguardanti l’inflazione nel Regno Unito. Dati che lasciano facilmente prevedere il rinvio dell’incremento dei tassi di interesse in confronto alle precedenti linee guida rilasciate dalla Bank of England.

Borsa, proseguirà la fase di volatilità?

Nei giorni scorsi la volatilità ha caratterizzato in maniera molto forte i mercati azionari, che nella giornata di giovedì, ad esempio, hanno fatto realizzare enormi correzioni.

Le quotazioni del petrolio continuano a scendere

Le quotazioni del petrolio, con il future Wti che si attesta di poco superiore al tetto degli ottanta dollari al barile e con il Brent ai minimi storici degli ultimi quattro anni, continuano a scendere. L’indice Wti (future avente scadenza a novembre di quest’anno) è calato sotto il tetto degli ottanta dollari al barile per la prima volta dal giugno di due anni fa. Il calo si attesta al 2% in confronto ai livelli della vigilia.

Sterlina ancora sofferente sui mercati valutari

La valuta britannica sta attraversando un momento difficile, in cui è sofferente nei confronti di dollaro, yen e euro. I motivi di questo periodo di tracollo sono da ascrivere alle condizioni economiche della Gran Bretagna che ha perso molti colpi durante la prima parte di questo 2014.

Calo della sterlina sul Forex

Si registra oggi un rapido calo della sterlina sul mercato del forex, dovuto in gran parte alla disceso oltre le attese dell’inflazione britannica. Il cross pound contro dollaro statunitense è andato giù di slancio toccando quota 1,60 e andando ancora più giù toccando un minimo a 1,5908.

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Operatori finanziari, peggioramento del ‘sentiment’

Gli operatori finanziari fanno registrare un peggioramento del ‘sentiment’. Il clima, infatti, è cupo. I dati provenienti dalla Germania, le tensioni geopolitiche, le notizie provenienti dall’Isis, dal Nord della Corea, il voto di fiducia della Grecia, nonché il dilagare dell’Ebola sono alcuni tra i motivi più pesanti di questo trend negativo che serpeggia tra i mercati.
dollaro

Il dollaro reagisce male alle minute della Federal Reserve

Giornata negativa per il biglietto verde sul mercato del Forex. Il dollaro infatti ha incassato un brutto dietrofront a seguito dell’annuncio delle minute da parte della Federal Reserve. Il cross con l’euro è stato spinto in avanti fino toccare quota 1,2769: si tratta del livello più alto per quanto riguarda gli ultimi quindici giorni.

Posizioni long, quando conviene aprirle?

L’attuale situazione sui principali listini è ricca di contrasto. I trend a medio e lungo termine sono ancora focalizzati al rialzo. Tuttavia, nel caso in cui si concentra l’attenzione sui trend a breve e medio termine l’esperienza e i grafici suggeriscono che il quadro va deteriorandosi. Ciò si verifica principalmente sui mercati del ‘Vecchio Continente’. Conviene, dunque, aprire posizioni long?

Nuovi minimi storici per il rublo

Continua a crollare il rublo. La moneta russa è soggetta a un deprezzamento soggetto a diversi fattori. Tra questi occorre menzionare la salita del dollaro statunitense sul mercato valutario. Il dollaro ha preferito scambiare in maniera positiva con una serie di valute emergenti, sulla falsa riga delle paure legate a un possibile aumento dei tassi di interesse della Federal Reserve.

Dollar Index: settimana positiva per il biglietto verde

Nuovi massimi con il superamento del limite degli 85 punti per il dollaro. La moneta americana ha fatto registrare in settimana un notevole passo in avanti in confronto alle altre valute internazionali. Si evince dai dati estrapolati dal dollar index, parametro che misura la forza del biglietto verde.