L’audizione di Ben Bernanke davanti al Congresso Usa e la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Fed hanno fatto emergere un quadro di forte incertezza sulle strategie future di politica monetaria dell’istituto monetario di Washington, nonostante Bernanke ha assicurato che la Fed continuerà a stampare denaro. Tuttavia, dalla minute della Fed emerge la volontà di alcuni membri del Fomc di attuare una politica monetaria più restrittiva, grazie al miglioramento dell’economia americana. I segnali ambigui di Bernanke hanno generato un ritorno dell’avversione al rischio.
Forex
Franco svizzero ai minimi da maggio 2011 sull’euro
Inizia a deprezzarsi con maggiore consistenza il franco svizzero, una valuta che in passato era correlata inversamente all’andamento dei mercati azionari. La crisi dell’euro aveva portato alla ribalta la moneta-rifugio elvetica, fin quando la Swiss National Bank non decise di imporre un peg di 1,20 sul tasso di cambio Eur/Chf. Infatti, a settembre 2011 la SNB prese questa decisione estrema, dopo che il cross aveva toccato addirittura la parità. Ora la situazione è molto più stabile e il cambio Eur/Chf sta recuperando terreno dopo essere stato a lungo ancorato alla soglia di 1,20.
Dollaro stabile in attesa audizione Bernanke e minute Fed
Sul forex c’è grande attesa per l’audizione di Ben Bernanke al Senato Usa (ore 16) e per la minute della Fed (ore 20). Gli investitori si aspettano indicazioni più precise sulla strategia di politica monetaria per i prossimi mesi, in particolare sulla possibilità di ridurre il piano di quantitative easing da 85 miliardi di dollari al mese. Intanto, ieri il presidente della Federal Reserve di New York, William Dudley, ha allontanato l’ipotesi di una diminuzione degli acquisti di bond della Fed considerando l’incertezza dell’outlook macroeconomico.
Su quali valute emergenti investire nel 2013
Il forex non è solo euro/dollaro, dollaro/yen oppure sterlina/dollaro. Oltre alle numerose major currencies, sul forex è possibile investire anche su valute di mercati emergenti. Matteo Paganini, capo analista di Fxcm, broker specializzato nel trading sul forex, sottolinea che il compito di postare avanti una strategia di diversificazione sulle valute emergenti deve essere affidato a un professionista del settore, in quanto bisogna essere esperti e non ci si può improvvisare. Tra le valute emergenti più note troviamo lira turca, yuan, rublo, won, rand sudafricano, peso messicano, real brasiliano.
Dollaro in rialzo sullo yen aspettando Bernanke e BoJ
Sul forex il dollaro americano è tornato a salire sullo yen, in attesa del discorso di Ben Bernanke, che domani parlerà al Senato Usa, e del governatore della Bank of Japan, Haruiko Kuroda. Sui mercati asiatici sono partiti forti acquisti da area 102 e i prezzi si sono velocemente diretti verso area 102,80. Sul finire della scorsa settimana il cross Usd/Jpy era salito sui livelli più alti da ottobre 2008 a 103,30. Ora è in corso una fase di congestione di brevissimo periodo tra 103,30 e 102.
Dollaro australiano ai minimi da giugno 2012
E’ notte fonda per il dollaro australiano, che sul forex continua ad essere la valuta più venduta degli ultimi sette giorni. Stamattina il tasso di cambio Aud/Usd è sceso fino a 0,9726, toccando il minimo più basso da quasi un anno. Il crollo dell’Aussie è coinciso con la decisione della Reserve Bank of Asutralia di tagliare i tassi di interesse di un quarto di punto al 2,75% ai minimi storici. La RBA ha capito il momento difficile per l’economia australiana e ora intende rilanciarla con una politica monetaria maggiormente espansiva.
Euro può scendere sotto 1,28 dollari entro fine maggio 2013
Continua la fase di debolezza per la moneta unica, che fino a qualche giorno fa riusciva a mantenersi sopra la soglia psicologica di 1,30 grazie anche ai forti flussi in acquisto sui bond governativi dell’area euro e alle richieste provenienti dagli investitori istituzionali esteri (in particolare dal Giappone). La forza generalizzata del dollaro americano, però, sta schiacciando il cross Eur/Usd sotto il peso della pressione ribassista e nel giro di pochi giorni i prezzi sono passati da 1,3170 a 1,2840.
Dollaro rally senza freni nonostante dati macro Usa negativi
Il rally del dollaro americano sul forex non sembra trovare grossi ostacoli, nemmeno quando i dati macroeconomici Usa risultano non particolarmente incoraggianti. Infatti, ieri la produzione industriale è scesa dello 0,5% ad aprile, facendo decisamente peggio delle stime degli analisti che si aspettavano un calo più contenuto dello 0,2%. Giù anche l’indice dei prezzi alla produzione, che ha registrato un calo dello 0,7% ssu base mensile (il peggior risultato da febbraio 2010). Sul forex il dollaro ha rallentato la sua corsa al rialzo, ma il trend sembra essere ancora molto solido.
Effetto Kuroda spinge dollaro/yen ai massimi dal 2008
Non si placa sui mercati valutari quello che ormai è stato soprannominato come “effetto-Kuroda”, ovvero l’annuncio del neo-governatore della Bank of Japan all’inizio di aprile scorso di un nuovo programma di quantitative easing che ha provocato una nuova violenta svalutazione della moneta nipponica. Il Giappone sta attuando una politica monetaria ultra-espansiva senza precedenti. Il processo reflazionistico sta mettendo sotto pressione lo yen e mettendo il turbo alla borsa di Tokyo. Stamattina l’indice Nikkei-225 ha guadagnato il 2,3%, salendo sopra 15mila punti ai massimi da dicembre 2007.
Euro ai minimi da 6 settimane sfiora 1,29 dollari
Sul forex la valuta più acquistata resta il dollaro americano, che beneficia dei recenti dati macroeconomici positivi negli Stati Uniti soprattutto per ciò che concerne il recupero del mercato del lavoro, che sta sperimentando un calo delle richieste di sussidi e del tasso di disoccupazione ai livelli di cinque anni fa. Inoltre, iniziano a circolare voci di una possibile exit strategy della Fed, ovvero un ritorno alla politica monetaria convenzionale senza ulteriori immissioni di liquidità nel sistema dopo ben 5 anni di quantitative easing.