Investire in titoli di Stato nel 2012

La bocciatura arrivata da Standard & Poor’s, che nei giorni scorsi ha tagliato il rating sull’Italia portandolo da A a BBB+, e l’ipotesi declassamento Italia di due livelli da Fitch, rendono ancora più incerte le prospettive per gli investitori che intendono puntare parte dei propri soldi sui titoli di Stato.

CALENDARIO 2012 EMISSIONI TITOLI DI STATO

Il crescente rischio di questi strumenti è messo in chiara evidenza dal netto aumento dei rendimenti registrato nei mesi scorsi. Tuttavia, soprattutto alla luce delle misure messe in atto dal governo per cercare di risanare i conti pubblici, gli esperti affermano che non appare opportuno rinunciare a questa tipologia di investimento, nonostante appare piuttosto remota la possibilità che i rendimenti diminuiscano in misura importante entro breve tempo.

DIFFERENZA TRA BOT E BTP

La quota del portafoglio da dedicare ai titoli di Stato dipende ovviamente dalla propensione al rischio dell’investitore. Coloro che hanno una media propensione al rischio, secondo gli esperti, potrebbero investire una quota del 10% del budget in titoli di Stato di durata decennale, un altro 10% in titoli con durata quinquennale, il 20% in titoli con scadenza a 3 anni, il 25% in titoli con scadenza biennale e la restante parte in titoli a breve scadenza, di un anno o al massimo 18 mesi, in modo tale da mantenere nel portafoglio una quota di emissioni pronte per essere utilizzate per altre eventuali opportunità di investimento.

Per quanto riguarda la tipologia di emissioni, invece, gli esperti consigliano di puntare soprattutto su Btp e Bot, destinando invece uno spazio inferiore ai Cct, in quanto appare remota la possibilità che si verifichi un rialzo dei tassi causato da un aumento dell’inflazione.