Sogefi in rialzo dopo previsioni Unicredit

Unicredit ha alzato il rating su Sogefi, portandolo da “hold” a “buy”, e il target sul prezzo, passato da 2,25 a 2,90 euro. La banca, ai fini di motivare la sua decisione, ha sottolineato il buon andamento registrato dalla società nel corso del terzo trimestre dell’anno, nonché l’ottimismo per il prossimo anno in merito alla produzione di veicoli e all’andamento delle attività nei mercati emergenti, soprattutto in America Latina e Asia.

Contestualmente alla revisione al rialzo della raccomandazione sul titolo e del target price, Sogefi ha fatto sapere che di aver anche alzato le stime per Sogefi di circa il 5% per il periodo compreso tra il 2010 e il 2012.

Rendimenti elevati investendo in obbligazioni

L’elevata probabilità che i tassi di interesse non subiscano a breve un elevato rialzo porta gli esperti a considerare piuttosto conveniente il settore del reddito fisso, in cui rientrano obbligazioni governative e emissioni societarie.

Questa tipologia di investimento, infatti, promette rendimenti medi annui che, con un attenta diversificazione del proprio portafoglio di investimenti, possono arrivare nel prossimi 4-5 anni a raggiungere il 3,5%, una performance considerata non proprio eccezionale ma che rappresenta circa il doppio rispetto al tasso di inflazione corrente, pari all’1,7%.

Euro debole sul dollaro per timori crisi debito sovrano

In avvio di settimana permane la debolezza dell’euro nei confronti del dollaro, causata soprattutto dai timori relativi al debito sovrano, accentuati nelle ultime ore dai dati pubblicati dall’Eurostat relativi al deficit dei paesi europei, con in testa la Grecia seguita da Irlanda, Gran Bretagna e Spagna.

L’Irlanda al momento è il paese su cui sono puntati gli occhi del mondo intero, mentre per l’Italia a far temere di più è soprattutto la potenziale crisi del governo e il secondo posto occupato in Europa in termini di debito.

Deficit paesi europei 2009, il primato alla Grecia

In base ai dati diffusi dall’Eurostat è la Grecia il paese europeo ad avere avuto il deficit più alto in relazione all’anno 2009, durante il quale il deficit si è attestato al 15,4% e il debito pubblico al 126,8%, in altre parole i valori più alti di tutta l’Unione europea.

In base a quanto riportato dall’istituto di statistica europeo, in particolare, il rapporto deficit/pil greco è stato pari a -5,7% nel 2006, a -6,4% nel 2007, a -9,4% nel 2008, per poi arrivare al -15,4% nel 2009.

Bilancio Ubi Banca gennaio settembre 2010

Il Consiglio di amministrazione di Ubi Banca ha approvato i conti relativi ai primi nove mesi dell’anno, periodo durante il quale l’istituto bancario è riuscito a realizzare un utile netto in crescita a 197,7 milioni di euro rispetto ai 187,3 milioni conseguiti nello stesso periodo dello scorso anno.

Il margine di interesse ha registrato una contrazione del 13,5% a 1.594 milioni, contro i 1.842,6 milioni dei primi nove mesi del 2009, ricondotta in larga parte ad una situazione relativa ai tassi sfavorevole rispetto a quella dello scorso anno. In flessione anche le commissioni nette che sono calate dell’1,3% a 871,5 milioni di euro.

Su quali aziende puntare per investire negli emergenti

Il tasso di crescita dei paesi emergenti e le previsioni per i prossimi mesi hanno portato gli esperti a consigliare di includere nel proprio portafoglio di investimenti anche titoli di società occidentali che fatturano nelle cosiddette nuove economie.

A riguardo Morgan Stanley ha indicato alcune tra le più importanti multinazionali che, in base all’attenta analisi degli analisti, riusciranno a trarre i maggiori benefici dai rapporti economici con la Cina.

Euro in rialzo ma volatile per timori Irlanda

L’euro registra una lieve ripresa dai minimi di sei settimane nei confronti del dollaro, anche se la situazione resta ancora instabile e incerta a causa de timori relativi alla crisi del debito sovrano in Europa. In questo momento, in particolare, l’attenzione è focalizzata sull’Irlanda che secondo alcune fonti potrebbe ottenere a breve aiuti da parte dell’Unione europea.

L’Irlanda continua a ribadire di non aver alcun bisogno di aiuti esterni, nonostante questo alcune fonti europee continuano a parlare di un imminente intervento, anche se secondo le indiscrezioni si tratterebbe di una forma di sostentamento che non porterebbe ad una riduzione degli eventuali rimborsi dei titoli detenuti dagli investitori.

Bilancio Geox gennaio settembre 2010

Nel corso dei primi nove mesi dell’anno l’andamento delle attività dell’azienda produttrice della cosiddetta “scarpa che respira” è lievemente migliorata rispetto ai mesi scorsi, circostanza che ha permesso di ridurre il divario con l’esercizio precedente, soprattutto grazie alla buona performance realizzata dai negozi monomarca.

Nel periodo compreso tra gennaio e settembre, in particolare, Geox ha realizzato ricavi per 736,5 milioni, rispetto ai 780,6 milioni dello stesso periodo dello scorso anno, un Ebitda di 143,3 milioni, rispetto ai 191,9 milioni dei primi nove mesi del 2009, un Ebit di 113,8 mln, rispetto ai precedenti 154,4 milioni, e un utile netto di 72,4 milioni, rispetto ai precedenti 89,7 milioni.

Trimestrale Brembo luglio settembre 2010

Il Consiglio di amministrazione di Brembo ha chiuso il terzo trimestre dell’anno con un utile netto pari a 268,9 milioni di euro, in crescita del 28% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Gli incrementi di maggior rilievo sono stati registrati nel settore dei veicoli commerciali (+39,5%) e in quello delle motociclette (+34,3%). Bene anche il settore delle auto, in crescita del 27,6% soprattutto grazie alla ripresa del mercato nordamericano ed europeo. Nel corso dello scorso trimestre, inoltre, sono tornati in positivo anche il settore delle corse (+4,7%) e quello della sicurezza passiva (+9,7%).

Trimestrale Saras luglio settembre 2010

Saras, azienda di proprietà della famiglia Moratti attiva nel settore della raffinazione petrolifera, ha chiuso il terzo trimestre 2010 con una perdita netta pari a 11 milioni di euro, in miglioramento del 78% rispetto al rosso di 49,6 milioni del terzo trimestre 2009.

La perdita netta adjusted si è attestata a 13 milioni di euro nel terzo trimestre 2010 rispetto ai -37,6 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno. Nel periodo in esame il gruppo ha realizzato ricavi per 2.042 milioni di euro, in crescita del 44% rispetto al terzo trimestre 2009, soprattutto grazie all’aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi e alla riduzione della percentuale di lavorazione in conto terzi, due elementi che hanno favorito una buona performance dei segmenti Raffinazione e Marketing.