
Il fatturato ha registrato una crescita dell’1,4% a 1.130,2 milioni, il margine operativo è cresciuto del 51,2% a 103,1 milioni mentre l’indebitamento si è ridotto a 369 milioni di euro.

Il fatturato ha registrato una crescita dell’1,4% a 1.130,2 milioni, il margine operativo è cresciuto del 51,2% a 103,1 milioni mentre l’indebitamento si è ridotto a 369 milioni di euro.

L’indebolimento dei timori relativi al debito sovrano, dunque, ha provocato un nuovo rafforzamento della moneta europea nei confronti del dollaro. Questa mattina, in particolare, il cambio euro dollaro ha raggiunto 1,3819, anche se i mercati restano sostanzialmente cauti in attesa del G20 a Seul, in Corea del Sud.

Nel corso del periodo in esame, in particolare, la banca ha continuato la sua azione di riduzione dei costi iniziata nel corso della fase più dura della crisi economica, una scelta che ha portato i suoi frutti, soprattutto in considerazione di un quadro macroeconomico che resta ancora sostanzialmente instabile.

Quel che è certo è che, almeno per ora, RCS può tirare un sospiro di sollievo. Il gruppo, infatti, ha archiviato il periodo compreso tra gennaio e settembre 2010 con ricavi netti consolidati pari a 1.644,7 milioni, in crescita dell’1,4% rispetto ai 23,5 milioni registrati nello stesso periodo dello scorso anno. Se si considera solo il terzo trimestre, invece, i ricavi hanno registrato una crescita del 3,7%.

Nei primi nove mesi dell’anno Banca Mediolanum ha realizzato un risultato netto in calo del 20% a 153 milioni di euro, superando anche in questo caso le attese degli analisti, ferme a 135 milioni. Se si considera solo il terzo trimestre, invece, l’utile si è attestato a 68,8 milioni rispetto agli 84,5 milioni dello stesso periodo nel 2009 e ai 50 milioni previsti dagli analisti.

Tra questi gli analisti di Banca Leonardo che hanno avviato la copertura fissando una raccomandazione “buy” e un target price a 1,9 euro, ossia un valore superiore del 24% rispetto a quello attuale.

L’Ebitda si è attestato a 13.265 milioni di euro, in crescita del 5,3% rispetto ai 12.595 milioni dello scorso anno, mentre l’Ebit a 8.929 milioni di euro, in crescita dello 0,2% rispetto agli 8.907 milioni registrati al 30 settembre 2009.

L’utile operativo adjusted è cresciuto del 2,7% a 6,1 miliardi di sterline, mentre l’utile netto è passato a 7,5 miliardi di sterline da 4,8 miliardi.

Ma se all’apparenza gli Etf possono sembrare una forma di investimento che oltre ad avere ampie potenzialità di guadagno è anche semplice da gestire, gli esperti mettono in guardia e avvertono che anche in questo caso bisogna stare attenti e muoversi con cautela, altrimenti si corre il rischio di scottarsi.

La risalita del dollaro ha avuto tra i suoi effetti anche un ribasso dei future del greggio che hanno raggiunto livelli minimi degli ultimi 25 mesi, in quanto la ripresa del dollaro rende meno costose le materie prime per gli importatori che utilizzano altre valute.