Mps, sospeso e poi riammesso in Borsa dopo crollo

Sono state pessime giornate quelle vissute dal titolo MPS questa settimana: le parole del leghista Claudio Borghi hanno infatti portato il mercato a reagire negativamente, causando un sensibile crollo del titolo sia nella giornata di giovedì che di venerdì, portando lo stesso ad essere sospeso e poi riammesso.

Il punto è essenzialmente uno: in una fase di stallo governativo come questa, dove ogni parola ha un peso più grande rispetto a quello di una semplice enunciazione, ogni uscita deve essere ben pesata perché rischia di creare gravi danni a livello macroeconomico. Non è stato quindi un caso che a stretto giro sia arrivata la risposta del ministro dell’Economia ancora in carica, Pier Carlo Padoan, che ha sottolineato come sia importante non rovinare un buon lavoro di mesi con delle esternazioni non corrette ma soprattutto dette nel momento meno adatto:

Le sue dichiarazioni, insieme alle indicazioni della bozza Lega-M5s, hanno creato una crisi di fiducia con caduta del titolo in Borsa. Un fatto grave che mette a repentaglio l’investimento effettuato con risorse pubbliche. Ho il dovere di ricordare a tutti gli attori politici che la fiducia si costruisce poco per volta, progressivamente, ma basta poco per distruggerla, tirandosi dietro i risparmi degli italiani che a parole si vorrebbero tutelare. Per tutta la scorsa legislatura diversi governi hanno lavorato a un piano credibile di messa in sicurezza e rilancio di Banca Monte dei Paschi di Siena. Nel 2017 abbiamo avviato un piano sostenibile che ha posto le basi per un rilancio duraturo. I risultati del primo trimestre del 2018 dimostrano che il piano è ben congegnato e che il management lo sta implementando in modo efficace.

Sarà importante, con la ripresa delle contrattazioni lunedì, verificare l’andamento del titolo MPS ed eventuali correzioni.