
Le revisione degli analisti arriva a pochi giorni dalla pubblicazione dei risultati realizzati nel corso del 2012 e dall’annuncio della proposta formulata dal Consiglio di amministrazione in tema di distribuzione degli utili.
Le revisione degli analisti arriva a pochi giorni dalla pubblicazione dei risultati realizzati nel corso del 2012 e dall’annuncio della proposta formulata dal Consiglio di amministrazione in tema di distribuzione degli utili.
I ricavi sono cresciuti del 10,4% a 1,806 miliardi di euro, soprattutto grazie ai maggiori proventi derivanti dal trasporto di energia sulla rete di trasmissione nazionale e dalle attività non tradizionali, che hanno contribuito complessivamente per 86 milioni di euro. L’ebit è cresciuto del 15,9% a 969 milioni di euro, mentre l’ebitda è salito del 13% a 1,390 miliardi.
Al riguardo, in particolare, la società del cane a sei zampe ha fatto sapere che intende adottare una politica di remunerazione degli azionisti che prevede la distribuzione di un dividendo progressivo e un nuovo programma di buyback, che però sarà attuato a discrezione del management e solo a determinate condizioni.
Il colosso energetico ha archiviato il periodo compreso tra gennaio e dicembre 2012 con un risultato netto di 865 milioni di euro, in flessione quindi del 79% rispetto ai 4.113 milioni del 2011, mentre l’utile netto ordinario è calato del 14,9% passando a 3.455 milioni di euro dai 4.061 milioni del 2011.
Se si considera solo il quarto trimestre del 2012, invece, la banca ha registrato una perdita di 83 milioni di euro, un risultato su cui ha contribuito in maniera negativa soprattutto la svalutazione della quota di Telco, costata 116 milioni, a cui si aggiungono gli oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo, costati alla banca complessivamente 99 milioni di euro.
In particolare, gli analisti di Equita hanno abbassato il target price a 30 euro e mantenuto invariato il rating “hold”, mentre gli analisti di Intermonte hanno ridotto il prezzo obiettivo a 27 euro e confermato rating “neutral”. Allo stesso modo, hanno mantenuto invariato il rating “neutral” anche gli analisti di Mediobanca, che però hanno tagliato il target price portandolo da 29,5 euro a 28 euro.
La decisione di rivedere al ribasso il prezzo obiettivo sul titolo della controllata di Finmeccanica deriva da una revisione al ribasso delle stime relative al biennio 2013-2014, nonostante la società abbia archiviato il 2012 con utili e ricavi in crescita rispetto allo scorso anno.
Il gruppo ha registrato un ebit in aumento del 21,9% a 89,4 milioni e un ebitda in crescita del 15,3% a 171,6 milioni, mentre l’indebitamento finanziario netto è stato pari a 320,7 milioni, sostanzialmente in linea con i 315 milioni di euro registrati ad inizio anno.
Ad influire negativamente sull’andamento del titolo è il profit warning lanciato ieri in serata, quando l’istituto bancario ha comunicato un possibile discostamento tra i risultati dell’esercizio 2012 e le stime del mercato e della stessa banca.
In particolare, figurano tra questi gli esperti di Cheuvreux, che hanno alzato il target price da 16 a 18 euro confermando al contempo la raccomandazione “outperform”, soprattutto in considerazione delle sinergie con Draka, che ricordiamo sono risultate superiori alle attese degli analisti e della stessa società.