Saras in rialzo dopo promozione Goldman Sachs

A Piazza Affari il titolo Saras segna un rialzo di oltre sei punti percentuali grazie soprattutto alla promozione di Goldman Sachs, che ha alzato il rating sulla quotazione portandolo da “sell” a “neutral” e il target price da 1,6 a 1,8 euro, ossia un rialzo del 23% rispetto alla quotazione attuale.

La banca d’affari ha motivato la sua decisione spiegando di prevedere per i prossimi mesi uno stop del trend ribassista che ha caratterizzato l’andamento della quotazione nel corso degli ultimi mesi.

Pininfarina smentisce vendita a Magna

Pininfarina ha diffuso un comunicato, su richiesta della Consob, in cui spiega che è in corso la fase di raccolta delle manifestazioni di interesse da parte dei potenziali acquirenti. Nello stesso comunicato, inoltre, viene precisato che il processo destinato alla vendita del gruppo è iniziato con l’incarico conferito a Banca Leonardo il 5 agosto 2009 e ad oggi non ci sono nuovi sviluppi in quanto nessuna trattativa ha raggiunto livelli di consistenza tale da rendere necessaria la comunicazione.

Al contempo la società ha assicurato che qualora la trattativa con uno degli offerenti assuma una certa importanza si provvederà a darne immediata comunicazione al mercato, in base a quelle che sono le regole di trasparenza.

Unicredit punta Europa centro-orientale

In attesa del piano industriale che dovrebbe essere approvato dal Consiglio di amministrazione il mese prossimo, il presidente di Unicredit, Dieter Rampl, nel corso dell’incontro con i vertici delle fondazioni azioniste ha comunicato quelle che sono le intenzioni dell’istituto, ossia ridurre i prestiti alle imprese e incrementare l’impegno come banca d’affari, senza rinunciare alle attività corporate e investimento.

La banca, inoltre, intende rafforzare la sua presenza nell’Europa centro-orientale, in quanto l’allocazione del capitale dovrebbe passare dal 20% al 30%, concentrandosi soprattutto sui grandi mercati e tralasciando le piccole economie come Estonia, Lettonia e Lituania, dove Unicredit non è tra i maggiori istituti di riferimento.

Tagliato prezzo azioni Enel Green Power

Nell’ultimo giorno disponibile per l’acquisto delle azioniEnel Green Power, il colosso energetico italiano ha deciso di abbassare il prezzo portandolo ad una forchetta compresa tra 1,6 e i 2,1 euro dalla precedente di 1,8 e 2,1 euro, che a sua volta era già stata ridimensionata rispetto ai valori proposti per il premarketing, compresi tra 1,9 e 2,4 euro.

Secondo alcune indiscrezioni di stampa il prezzo è stato abbassato per consentire alle banche facenti parte del consorzio di riuscire a sottoscrive la parte rimasta scoperta senza troppi problemi, nonostante proprio ieri, nel corso del suo intervento nell’ambito della 86° Giornata mondiale del risparmio, il presidente di Enel, Piero Gnudi, si era detto certo che non sarebbe stato necessario l’intervento del consorzio di garanzia.

Titolo Edison in calo dopo previsioni esercizio 2010

Il titolo Edison a Piazza Affari segna un ribasso di oltre tre punti percentuali ricondotto principalmente alle previsioni sull’esercizio in corso rese note contestualmente alla diffusione dei risultati conseguiti nel corso dei primi nove mesi dell’anno, periodo durante il quale il colosso energetico è riuscito a realizzare un utile netto pari a 179 milioni (-11,8%), un margine operativo lordo a 930 milioni (-17,6%), ricavi a 7,59 miliardi (+16,8%) e un risultato operativo a 368 milioni (-34,5%).

A far perdere quota alla quotazione, tuttavia, non sono stati solo risultati deludenti rispetto a quelli conseguiti nello stesso periodo dello scorso anno ma soprattutto le previsioni della società in relazione all’esercizio in corso.

Italcementi bocciato dal mercato

Che questo non fosse un buon periodo per il comparto delle costruzioni lo si era già capito alcuni mesi fa, quando Goldman Sachs decise di declassare il settore delle costruzioni in vista dell’arrivo di un periodo piuttosto difficile che, almeno stando alle previsioni, durerà per buona parte del 2011.

L’ulteriore conferma, qualora ce ne fosse bisogno, arriva dall’improvviso pessimismo dei principali broker su Italcementi, già declassato ad agosto da Goldman Sachs insieme all’intero comparto. L’ultima banca in ordine di tempo è stata Banca Leonardo che lo scorso 20 ottobre ha tagliato il rating portandolo da “buy” a “underweight” e il target price da 7,5 a 6,5 euro. Gli stessi analisti, tuttavia, hanno confermato il rating “buy” sulle azioni di risparmio, anche se in questo caso il target price è stato portato da 5,3 a 4,7 euro.

Pirelli Re diventa Prelios, il 25 ottobre assegnazione azioni

Pirelli ha fatto sapere che l’assegnazione delle azioni Pirelli Re agli azionisti Pirelli & C partirà il 25 ottobre. Lo scorso 15 luglio, infatti, l’azienda ha deliberato una riduzione del capitale sociale tramite l’assegnazione, agli azionisti ordinari e di risparmio, di 487.231.561 azioni ordinarie Pirelli Re detenute dalla società.

Allo scadere dei termini di legge, infatti, non è stata presentata alcuna opposizione da parte dei creditori della società, per cui dal 25 ottobre le azioni saranno negoziate in Borsa.

L’assegnazione delle azioni ordinarie Pirelli Re, in particolare, sarà effettuata nel rapporto di 1 azione Pirelli Re per ogni 1 azione ordinaria e/o di risparmio Pirelli & C. detenuta.

Attraverso una nota, inoltre, Pirelli ha fatto sapere che Pirelli Re cambierà la denominazione sociale in Prelios e debutterà in Borsa con il nuovo nome lunedì prossimo. Nella nota viene anche ricordato che il cambio di denominazione è stato approvato dall’assemblea lo scorso 15 luglio e avviene per effetto del perfezionamento della separazione da Pirelli & C.

Con Prelios si posiziona sul mercato, in Italia e a livello europeo, uno dei principali gestori immobiliari con circa 15,6 miliardi di euro di patrimonio gestito“.

Al momento a Piazza Affari Pirelli & C. registra una crescita dell’1,01% a 6,5 euro mentre Pirelli Re perde il 2,55% a 0,4005.

Titolo Risanamento in crescita dopo indiscrezioni cessione area ex Falck

A Piazza Affari il titolo Risanamento segna al momento un incremento del 7,37% a 0,284 euro. A spingere in alto il titolo della società immobiliare sono state le voci che parlano del via libera, previsto per la fine di questa settimana, alla cessione dell’area ex Falck di Sesto San Giovanni alla cordata guidata dal gruppo Bizzi verso un corrispettivo pari a 405 milioni di euro.

In base a quanto rivelato da alcune fonti, in particolare, Intesa Sanpaolo, Unicredit (fino ad ora l’unica banca a non aver ancora dato la sua approvazione all’operazione) e Pop Milano si impegneranno con 272 milioni, ossia 48 milioni come quota di equity in Sesto Immobiliare Spa, la cordata guidata da Davide Bizzi, e 224 milioni a titolo di finanziamento a questa stessa società.

Giudizi e prospettive dei migliori titoli di Piazza Affari

Tra le Borse europee Piazza Affari è senza dubbio tra le meno brillanti, da gennaio ad oggi la perdita complessiva ammonta al 9%. Dalla fine di agosto c’è stato un recupero del 7%, ma sono in tanti a dubitare della capacità del listino milanese di chiudere l’anno in parità.

Nel frattempo, tuttavia, CorrierEconomia ha esaminato i dieci titoli più rappresentativi di Piazza Affari, tenendo in considerazione non solo la valutazione degli analisti ma anche quelli che sono i piani strategici e i numeri di ciascuna società.

Société Générale promuove Intesa Sanpaolo e boccia Unicredit

Société Générale ha alzato il rating su Intesa Sanpaolo portandolo da “hold” a “buy” ma allo stesso tempo ha declassato un’altra importante banca italiana. Stiamo parlando di Unicredit, il cui rating è stato portato da “hold” a “sell”.

La banca d’affari francese ha motivato la sua decisione spiegando che, a suo avviso, nell’ultimo periodo il mercato ha sopravvalutato alcuni potenziali rischi di Intesa Sanpaolo, al contrario la banca è riuscita a lavorare bene e a conferire ulteriore valore sia alle sue attività che all’istituto in sè, andando così a creare delle solide basi che le dovrebbero consentire di continuare a distribuire dividendi ai suoi azionisti.