Euro ai massimi da tre settimane sopra 1,3050 dollari

Europe Wrestles With Debt Crisis

Nonostante il rallentamento dei mercati finanziari e il minore appetito per il rischio sperimentato negli ultimi giorni, l’euro sembra essere sempre più tonico sui mercati valutari grazie soprattutto all’improvviso crollo generalizzato del dollaro americano e da alcuni complessi meccanismi di correlazione tra le valute. Il tasso di cambio euro/dollaro è salito fino a 1,3060, toccando il massimo più alto delle ultime tre settimane. Il cross Eur/Usd è riuscito a superare la resistenza-chiave di 1,30, che in precedenza aveva giocato un ruolo fondamentale nella tenuta del bearish trend.

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Euro verso 1,30 dollari dopo improvviso balzo tassi Usa

euro-dollaroLa giornata di ieri è stata caratterizzata da un brusco incremento dei tassi di interesse a lungo termine negli Stati Uniti, conseguenza diretta del costante miglioramento degli indicatori economici, come dimostrato dai recenti dati sui prezzi delle case e sulla fiducia dei consumatori. Inoltre, gli investitori iniziano a scontare la possibilità di una riduzione del piano di quantitative easing della Fed dagli attuali 85 miliardi di dollari al mese. Diversi membri del Fomc spingono per una diminuzione degli acquisti già a partire da giugno. Sul forex il dollaro è crollato.

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Euro trova solida resistenza tra 1,2950 e 1,30 dollari

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Sul mercato forex stiamo assistendo a una fase di elevata volatilità, generata dalla confusione sulle strategie di politica monetaria della Fed e dal clamoroso tracollo della borsa giapponese. Con un dollaro in frenata su incertezza piano QE, sul forex l’euro sta provando ad approfittarne per venir fuori dalle “zone pericolose” costituite dai supporti di breve termine di 1,2820 – 1,28 dollari. Stamattina le borse europee hanno rivisto il segno più e ciò sta favorendo anche la moneta unica, in attesa della pubblicazione dell’Ifo tedesco di maggio.

Su quali valute emergenti investire nel 2013

Valute

Il forex non è solo euro/dollaro, dollaro/yen oppure sterlina/dollaro. Oltre alle numerose major currencies, sul forex è possibile investire anche su valute di mercati emergenti. Matteo Paganini, capo analista di Fxcm, broker specializzato nel trading sul forex, sottolinea che il compito di postare avanti una strategia di diversificazione sulle valute emergenti deve essere affidato a un professionista del settore, in quanto bisogna essere esperti e non ci si può improvvisare. Tra le valute emergenti più note troviamo lira turca, yuan, rublo, won, rand sudafricano, peso messicano, real brasiliano.

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Euro può scendere sotto 1,28 dollari entro fine maggio 2013

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Continua la fase di debolezza per la moneta unica, che fino a qualche giorno fa riusciva a mantenersi sopra la soglia psicologica di 1,30 grazie anche ai forti flussi in acquisto sui bond governativi dell’area euro e alle richieste provenienti dagli investitori istituzionali esteri (in particolare dal Giappone). La forza generalizzata del dollaro americano, però, sta schiacciando il cross Eur/Usd sotto il peso della pressione ribassista e nel giro di pochi giorni i prezzi sono passati da 1,3170 a 1,2840.

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Dollaro rally senza freni nonostante dati macro Usa negativi

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Il rally del dollaro americano sul forex non sembra trovare grossi ostacoli, nemmeno quando i dati macroeconomici Usa risultano non particolarmente incoraggianti. Infatti, ieri la produzione industriale è scesa dello 0,5% ad aprile, facendo decisamente peggio delle stime degli analisti che si aspettavano un calo più contenuto dello 0,2%. Giù anche l’indice dei prezzi alla produzione, che ha registrato un calo dello 0,7% ssu base mensile (il peggior risultato da febbraio 2010). Sul forex il dollaro ha rallentato la sua corsa al rialzo, ma il trend sembra essere ancora molto solido.

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Euro ai minimi da 6 settimane sfiora 1,29 dollari

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Sul forex la valuta più acquistata resta il dollaro americano, che beneficia dei recenti dati macroeconomici positivi negli Stati Uniti soprattutto per ciò che concerne il recupero del mercato del lavoro, che sta sperimentando un calo delle richieste di sussidi e del tasso di disoccupazione ai livelli di cinque anni fa. Inoltre, iniziano a circolare voci di una possibile exit strategy della Fed, ovvero un ritorno alla politica monetaria convenzionale senza ulteriori immissioni di liquidità nel sistema dopo ben 5 anni di quantitative easing.

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Cambio euro/dollaro ai minimi da oltre un mese sotto 1,30

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La forza generalizzata del dollaro americano sui mercati valutari è stata decisiva anche per le sorti del tasso di cambio euro/dollaro, che fino a giovedì scorso sembrava ancora avere le carte in regola per puntare verso quota 1,32. Poi il crollo, dovuto a un enorme flusso di acquisti sul biglietto verde a seguito della pubblicazione del dato delle nuove richieste settimanali di sussidi per la disoccupazione, scese sui livelli più bassi degli ultimi 5 anni. Il cross euro/dollaro ha innescato la retromarcia ed è crollato sotto 1,30.

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Super-dollaro grazie a sussidi ai minimi dal 2008

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Sul forex è tornata la voglia di comprare dollari americani, in una fase storica in cui continua ad aumentare il gap di competitività economica tra il gigante a stelle e strisce e le altre potenze occidentali. A partire da ieri pomeriggio il biglietto verde ha ripreso la sua marcia rialzista, favorito dall’ottimo dato relativo alle nuove richieste di sussidi settimanali di disoccupazione, diminuite di altre 4mila unità a 323mila. Si tratta del livello più basso da gennaio 2008, che si somma a quello della disoccupazione scesa ai minimi degli ultimi 5 anni.

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Cambio euro/dollaro in congestione tra 1,3140 e 1,3050

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Il tasso di cambio euro/dollaro resta in congestione su base daily. La fase di consolidamento va avanti da qualche giorno, con le quotazioni comprese nel range tra 1,3140 e 1,3050. La candela di ieri ha completato un pattern noto nell’analisi tecnica come “boomers”, che equivale a una sorta di triangolino dinamite ed è formato da due candele inside consecutive. I prezzi sono riusciti ad appoggiarsi negli ultimi giorni al supporto dinamico costituito dalla media mobile a 20 giorni ed ora stanno cercando di effettuare il breakout rialzista.