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Bitcoin non riesce ad imporsi sul dollaro

Il Bitcoin non riesce ad imporsi sul dollaro. Sono lontani i tempi in cui la criptmoneta cresceva in modo continuo: ora sono gli alti e bassi a regolare l’andamento della stessa nei confronti delle principali valute ed ancora una volta si deve parlare di una fase di assestamento.

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prezzo oro

Oro crolla sotto 1.300 dollari ai minimi da ottobre 2010

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Nuovo scivolone per le quotazioni dell’oro, che stamattina sono crollate sotto i minimi dello scorso 16 aprile posti a 1.321 dollari. Il breakout ribassista è stato esplosivo e i prezzi sono scesi fino a 1.287 dollari l’oncia sui livelli più bassi da ottobre 2010. Il nuovo crollo dell’oro fa da contraltare al boom del dollaro americano, che sta mettendo a segno guadagni spettacolari sui mercati internazionali dopo l’annuncio della FED sulla possibilità di azzerare il piano di quantitative easing entro metà 2014.

valute forex

Diversificazione valutaria scelta perdente negli ultimi 12 mesi

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Chi avesse puntato buona parte delle proprie fiche su valute diverse dall’euro negli ultimi 12 mesi, per i timori di un crollo della moneta unica a seguito di un peggioramento della crisi dei debiti sovrani europei, ha senza dubbio fatto un grosso errore. L’euro non solo non è crollato, ma ha anche messo a segno performance di tutto rispetto contro gran parte delle valute più importanti. Ora che le acque sono tranquille, qualche investitore inizia a pensare a una maggiore diversificazione in asset non euro nel caso in cui dovessero tornare le tensioni nell’eurozona.

dollaro americano

Fattori che influenzano l’andamento del dollaro

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Spesso coloro che si avvicinano al Forex trading di valute, non sono coscienti di quello che bisogna avere ben presente per poter operare senza sorprese. La prima cosa da prendere in considerazione è quella di tenere ben chiaro che il mercato Forex è regolato, e quindi dipende, da tantissimi fattori.

E’ consuetudine prendere come riferimento due fattori su tutti: l’analisi tecnica e quella fondamentale. Per poter capire bene il Forex, e quindi non imbattersi in sorprese, è opportuno anche monitorare ciò che succede nel mondo, e quindi avere sempre ben chiare quelle che sono le notizie internazionali che arrivano ogni giorno; focalizzando l’attenzione principalmente sugli eventi che possono andare ad influenzare il Dollaro americano a confronto con la moneta unica europea.

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Cambio euro/dollaro ai minimi da oltre un mese sotto 1,30

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La forza generalizzata del dollaro americano sui mercati valutari è stata decisiva anche per le sorti del tasso di cambio euro/dollaro, che fino a giovedì scorso sembrava ancora avere le carte in regola per puntare verso quota 1,32. Poi il crollo, dovuto a un enorme flusso di acquisti sul biglietto verde a seguito della pubblicazione del dato delle nuove richieste settimanali di sussidi per la disoccupazione, scese sui livelli più bassi degli ultimi 5 anni. Il cross euro/dollaro ha innescato la retromarcia ed è crollato sotto 1,30.

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Super-dollaro grazie a sussidi ai minimi dal 2008

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Sul forex è tornata la voglia di comprare dollari americani, in una fase storica in cui continua ad aumentare il gap di competitività economica tra il gigante a stelle e strisce e le altre potenze occidentali. A partire da ieri pomeriggio il biglietto verde ha ripreso la sua marcia rialzista, favorito dall’ottimo dato relativo alle nuove richieste di sussidi settimanali di disoccupazione, diminuite di altre 4mila unità a 323mila. Si tratta del livello più basso da gennaio 2008, che si somma a quello della disoccupazione scesa ai minimi degli ultimi 5 anni.

Come diversificare il proprio portafoglio in valute estere

Rispetto al passato, quando un investitore europeo poteva puntare tranquillamente a comporre il proprio portfolio finanziario in asset denominati in euro, la diversificazione valutaria è diventata un must. Fino all’estate scorsa la maggior parte dei money manager consigliava di restare nell’area euro, in quanto gli investimenti nell’area Ue erano considerati poco volatili. Da quando lo spread Btp-Bund ha sfondato 500 punti base, molte certezze sono crollate e per diversificare il rischio è diventato necesario anche valutare un basket di valute estere alternative all’euro.

Dollaro USA debole in attesa delle mosse della FED

Giugno finora non è stato molto positivo per il dollaro americano, che invece il mese scorso aveva macinato guadagni su quasi tutte le valute più importanti (tranne che contro lo yen). Dal primo giugno il cambio euro/dollaro è passato da un minimo di 1,2287 aun top di 1,2747, che equivale ad un apprezzamento del 3,75%; il cambio sterlina/dollaro è passato da un minimo di 1,5267 a un massimo di 1,5756, per una performance positiva del 3,2%; il cambio dollaro australiano/dollaro americano è balzato fino a 1,0206 da 0,9580 per un guadagno complessivo del 6,5%.