L’Asia è in profondo rosso. Ieri Tokyo ha chiuso al -1,4%; l’Hang Seng era negativo per lo 0,92%; in calo anche Shangai.

L’Asia è in profondo rosso. Ieri Tokyo ha chiuso al -1,4%; l’Hang Seng era negativo per lo 0,92%; in calo anche Shangai.

Prosegue il rally del dollaro. Durante il mese di aprile è stato registrato un rialzo delle vendite al dettaglio negli Stati Uniti. Si tratta della crescita più forte durante gli ultimi dodici mesi.

La BoJ è ancora sul punto di allentare la presa. I rischi al ribasso sull’economia giapponese persistono, ragion per cui la politica monetaria potrebbe subire nuovi freni.

La sensazione è che la valuta statunitense, una delle più importanti sul mercato del Forex, stia viaggiando sulle montagne russe.

Si tratta di un autentico spauracchio, che da mesi intensifica la presenza della sua ombra su trader e analisti. In particolar modo su quelli inglesi, timorosi di investire e preoccupati per il futuro della Sterlina. Un futuro condizionato dal Brexit.

I Forex trader lo sanno. Quello conclusosi da pochi giorni è stato un aprile nero per il biglietto verde. La crescita delle commodities ha giovato a valute quali CAD e AUD.

E’ un momento negativo per il Rand sudafricano: sembra che sia solo una questione di giorni prima che le agenzie di rating declassino il credit rating del Sudafricaa “junk” (spazzatura).

Le banche centrali esercitano un ruolo molto importante nel Forex trading: i cambiamenti di politica monetaria e le decisioni sui tassi di interesse di riferimento hanno un forte impatto su ogni valuta dei Paesi di riferimento.
Il dollaro australiano e il dollaro neozelandese sono strettamente legati tra loro e seguono un andamento simile nei confronti del biglietto verde statunitense. Il recente taglio dei tassi di interesse ad opera della banca centrale australiana ha svalutato AUD, causando una reazione del tutto simile anche nella valuta neozelandese.

Si registra un nuovo minimo dall’ottobre di due anni fa per il cambio Dollaro – Yen, sceso in questi giorni a 105,43 ¥.
