Composizione portafoglio diversificato

Un’attenta diversificazione del proprio portafoglio consente di limitare i rischi e di cogliere diverse opportunità di investimento.

Un portafoglio ben diversificato, infatti, non comprende solo azioni e obbligazioni ma anche oro, materie prime, obbligazioni in valuta e liquidità. L’obiettivo, infatti, è quello di riuscire a generare un buon rendimento e al tempo stesso difendere il proprio capitale in qualunque condizione di mercato.


Secondo la ricetta del portafoglio diversificato realizzata da Nicolò Nunziata di JC&Associati, una fetta del 6,5% del proprio portafoglio deve essere dedicata alle materie prime, in particolare il 3% alle commodities e il 3,5% ai metalli preziosi. Una parte deve essere investita in liquidità, utilizzando uno dei classici conti deposito, mentre la restante parte va divisa tra obbligazioni e azioni.

Sul fronte delle azioni l’11% va investito in azioni europee, il 15,5% su azioni statunitensi, il 7% su Etf dei paesi emergenti e il 3% in PowerShares Polisades Global Water. Sul fronte obbligazionario, invece, il 18% in bond governativi dei paesi europei, il 10% in bond JP Morgan, il 4% in Ontario Province, il 5% in bond governativi norvegesi e il 5% in bond Eni.