
Tuttavia, se il progressivo e continuo guadagno è sotto gli occhi di tutti, decisamente meno evidenti sono i motivi che lo hanno determinato o quanto meno favorito.
Tuttavia, se il progressivo e continuo guadagno è sotto gli occhi di tutti, decisamente meno evidenti sono i motivi che lo hanno determinato o quanto meno favorito.
Il calo è stato ricondotto principalmente alla pubblicazione dei risultati realizzati da Deere, il principale concorrente di Cnh. La società statunitense, infatti, ha comunicato di aver archiviato il secondo trimestre dell’anno con un utile per azione di 1,98 euro, ben 33 centesimi in meno rispetto all’utile per azione realizzato nello stesso periodo dello scorso anno. Al contrario, i ricavi hanno registrato un incremento, seppur lieve, passando da 9,59 a 9,53 miliardi di euro.
Nonostante la decisione di rivedere al ribasso le previsioni sull’utile per azione, gli esperti della banca d’affari continuano a pensare che Saras rappresenti una buona opportunità di investimento, motivo per il quale hanno deciso di mantenere sul titolo rating “buy”, consigliandone quindi di fatto l’acquisto agli investitori. Il target price è indicato a 1,25 euro.
A contribuire in maniera determinante al forte guadagno è soprattutto la notizia arrivata nel corso delle ultime ore e che ha annunciato l’approvazione da parte dei creditori dell’accordo denominato “scheme of arrangement” proposto ai sensi della Part 26 dell’English Companies Act 2006.
Nel frattempo, gli analisti di JP Morgan hanno fatto sapere di prevedere una crescita delle vendite del 23% a 563 milioni di euro e un Ebitda in rialzo del 29% a 108 milioni di euro.
Agli inizi di ottobre dell’anno scorso, infatti, il titolo valeva 4,4 euro. Solo tre mesi dopo il suo valore è calato a 1,5, mentre il 17 febbraio 2012 ha registrato un nuovo rialzo toccando i 4,5 euro. Successivamente è nuovamente calato fino a toccare gli 1,4 euro del 9 luglio, il 17 luglio è salito a 4,9 euro, mentre attualmente viaggia sotto l’euro.
Tra questi figurano gli analisti di Intermonte, che hanno portato la raccomandazione da “underperform” a “neutral” e il prezzo obiettivo da 75,5 a 82,5 euro, quelli di JP Morgan, che hanno confermato rating “neutral” e portato il prezzo obiettivo da 79 a 83 euro, gli esperti di Oddo Securities, che hanno alzato il target price portandolo da 77 a 80 euro, gli analisti di Cheuvreux, che hanno confermato rating “outperform” e alzato il target price da 85 a 92 euro, e quelli di Equita, che hanno invece ribadito rating “hold” e portato il prezzo obiettivo da 85 a 88 euro.
Nella nota mediante sono stati resi noti i dati realizzati nel corso del primo semestre, la compagnia afferma di aver “pagato”il perdurare della crisi economica, sottolineando però la sensibile ripresa della raccolta vita grazie alla conclusione di importanti trattative nel settore dei fondi pensione.