Dettagli quotazione in Borsa Prada

Sebbene si faccia ancora fatica a crederlo, da diversi mesi è ormai ufficiale: Prada sarà quotata sul listino di Hong Kong, anziché sul listino milanese come ci si aspetterebbe da un’azienda italiana. Perchè Prada preferisce la Borsa di Hong Kong è già stato spiegato più volte, quel che è certo è che ormai la decisione è stata presa e che le azioni potranno essere acquistate dal 6 al 16 giugno.

L’intenzione dell’azienda è quella di riuscire a collocare 423,3 milioni di azioni, ossia pari al 16,5% del capitale societario successivo all’aumento di capitale.

Ipo Rhiag 2011

Rhiag Inter Auto Parts Italia, società attiva nella distribuzione di parti di ricambio per autovetture e veicoli industriali, sbarcherà nel segmento STAR della Borsa italiana il 1° giugno prossimo. Ieri è partita l’offerta pubblica di vendita e sottoscrizione (Opvs) che terminerà giovedì 26 maggio alle ore 13:30 e che ha come obiettivo il collocamento di 70 milioni di azioni.

Il 90% di queste, tuttavia, saranno riservate agli investitori istituzionali, mentre solo il restante 10% sarà riservato al retail. Il range di prezzo è compreso tra 3,2 e 3,9 euro per azione, ossia un prezzo che valorizza la società tra i 384,1 e i 468,2 milioni di euro, ossia tra 9,1 e 10,2 volte l’Ebitda.

Quotazione Astaldi in rialzo per contratto in Romania

A Piazza Affari la quotazione Astaldi segna un incremento dell’1,62% a quota 5,64 euro sulla scia della notizia diffusa alcune ore fa dalla società, che ha annunciato di essersi aggiudicata un contratto del valore di 114 milioni di euro in forza del quale l’azienda italiana si occuperà della realizzazione di una parte di un’autostrada in Romania.

In forza di questo contratto, in particolare, Astaldi si occuperà della progettazione e delle realizzazione di un tratto lungo circa diciassette chilometri dell’autostrada Orastie-Sibiu.

Quotazione Unipol in rialzo per voci scissione Holmo

A Piazza Affari la quotazione Unipol segna stamani un rialzo di oltre tre punti percentuali a quota 0,5415. A spingere al rialzo il titolo del gruppo attivo nel settore assicurativo sono soprattutto le indiscrezioni di stampa pubblicate oggi da alcuni quotidiani, secondo cui durante la riunione di ieri il Consiglio di amministrazione di Holmo (azienda il cui 76,5% è detenuto da Finsoe, che a sua volta controlla il 50,7% di Unipol) avrebbe approvato un progetto avente ad oggetto un accorciamento della catena produttiva.

Secondo quanto riportato dai giornali, in particolare, il progetto avrebbe ad oggetto la scissione di Holmo di due parti, di cui il 70% del patrimonio verrà assegnato alle Coop, che si troveranno ad avere il 60% del patrimonio di Finsoe.

Quotazione in Borsa Moncler a giugno 2011

L’Ipo Moncler con ogni probabilità avverrà prima dell’estate. Il principale azionista di Moncler, Marco De Benedetti, ha infatti indirettamente smentito le voci che parlavano di un possibile slittamento della quotazione in Borsa Moncler per eventuali acquisizioni e/o cessioni.

Durante le scorse settimane, in particolare, si è parlato di un’offerta da parte di Ppr, gruppo francese che in Italia già controlla Gucci. A riguardo De Benedetti, pur non facendo nomi, ha spiegato che da quando è iniziata a circolare la notizia dello sbarco a Piazza Affari il gruppo ha ricevuto diverse manifestazioni di interesse ma ha però ritenuto giusto continuare a seguire la strada della quotazione in Borsa, considerandola la migliore.

Ipo Chrysler possibile slittamento al 2012

L’amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, nel corso di una conferenza stampa tenuta ieri al Lingotto di Torino ha parlato della concreta possibilità che l’Ipo di Chrysler (Initial public offering) potrebbe subire uno slittamento.

Il ritorno in Borsa di Chrysler, infatti, ha spiegato Marchionne, non dipende solo dalle condizioni di mercato ma anche da altri due importati fattori: l’esigenza del Veba (il fondo che si occupa dell’assistenza sanitaria dei pensionati Chrysler e che al momento detiene il 63,5% del capitale della casa automobilistica) di monetizzare il proprio investimento e le eventuali necessità di fondi della Chrysler stessa.

Quotazione Mediaset bocciata dagli analisti

All’indomani della pubblicazione dei dati di bilancio 2010 e dell’annuncio di un dividendo pari a 0,35 euro per azione, a Piazza Affari la quotazione Mediaset cede l’1,75% a 4,498 euro.

Ad incidere negativamente sull’andamento del titolo è anche il downgrade arrivato poche ore fa da UBS, che ha annunciato di aver tagliato il rating portandolo da “buy” a “neutral” ed il target sul prezzo da 5,20 a 4,70 euro.

Quotazione Ansaldo STS in calo per esposizione Libia

A Piazza Affari il titolo Ansaldo STS registra in tarda mattinata una flessione di oltre un punto percentuale, una performance negativa dovuta principalmente all’esposizione in Libia del Gruppo. A causa delle turbolenze scoppiate nel paese, infatti, Ansaldo STS rischia la cancellazione o la sospensione di commesse per un valore pari a 660 milioni.

A nulla, dunque, sono serviti i tentativi dell’amministratore delegato Sergio De Luca, che ha cercato di tranquillizzare il mercato e gli investitori spiegando che anche se le commesse dovessero essere definitivamente sospese non ci sarà alcun impatto sul risultato netto.

Prezzo grano duro in discesa

La protesta che sta avvenendo nell’area nordafricana e in quella mediorientale ormai da qualche settimana, come sappiamo, è iniziata per l’innalzamento del prezzo del grano, materia prima fondamentale per la maggiorparte dei paesi del Magreb.

La protesta che ha coinvolto Egitto, Libano, Marocco, Libia e Algeria ha permesso una discesa sostanziale della quotazione del grano che del giro di due settimane è riuscita a perdere ben 12 punti percentuali.

Crisi petrolifera causata dalla Libia

Il colonnello e dittatore ormai da 42 anni Gheddafi ha fatto sapere, come sappiamo, di non volere lasciare il proprio trono da capo supremo e così facendo il popolo libico è insorto non senza conseguenze disastrose.

Anche se i media nazionali al momento non possono essere definiti attendibili, si parla di migliaia di morti, morti causati dall’attacco delle truppe militari comandate dal dittatore che ha voluto sparare razzi e bombe sopra i manifestanti. Voci dicono che Gheddafi abbia intenzione di bruciare i pozzi petroliferi esattamente come fece Saddam Hussein prima di scappare dopo l’invasione del Kuwait.