Prada debutto a Honk Kong +0,3%

Nel primo giorno di contrattazioni nella Borsa Asiatica, la griffe italiana Prada chiude con un modesto ma positivo +0,30%, forse derivante anche dalla vendita del 4% del capitale da parte di Intesa Sanpaolo che incassa 360 milioni di euro.

Andamento Ipo Prada a Hong Kong

Secondo quanto riferito da Bloomberg, che cita come fonte tre persone molto vicine al dossier, la quotazione di Prada alla Borsa di Hong Kong starebbe procedendo meglio del previsto. Durante il primo giorno di offerta, infatti, almeno stando alle indiscrezioni di stampa, le richieste raccolte sono state tali da andare a coprire interamente l’offerta.

Si tratta ovviamente della domanda proveniente dagli investitori professionali, a cui ricordiamo è però riservato ben il 90% dell’offerta totale.

Bilancio Prada gennaio dicembre 2010

A pochi giorni dall’avvio della procedura per la quotazione alla Borsa di Hong Kong, Prada comunica i risultati realizzati nel 2010, archiviato con ricavi consolidati pari a 2.045 milioni di euro, ossia in crescita del 31% rispetto al 2009.

Ad influire positivamente sui dato complessivo è stata la crescita sia del canale wholesale che quello retail. Le vendite al dettaglio, in particolare, hanno registrato un incremento del 44% ricondotto in larga parte all’apertura di nuovi negozi.

Quotazione Prada ad Hong Kong, avviato il processo

Dopo i rumors degli ultimi mesi, attraverso una nota Prada ha confermato di voler avviare la quotazione dell’azienda presso la Borsa di Hong Kong.

Nonostante se ne parlasse già da un pò di tempo e nonostante siano state più volte spiegate le ragioni della quotazione ad Hong Kong di Prada, la notizia ha comunque stupito visto che nessuno si aspettava che un’azienda simbolo del made in Italy scegliesse la borsa cinese anzichè quella di Milano.

Perchè Prada preferisce la Borsa di Hong Kong

Dopo le voci su una possibile quotazione di Prada alla Borsa di Hong Kong sono in molti a chiedersi come mai un’azienda simbolo del made in Italy scelga di quotarsi alla Borsa cinese anziché a Piazza Affari.

Le ragioni, in realtà, sono molto più numerose di quanto ci si possa aspettare. In primo luogo bisogna considerare che la Cina negli ultimi anni è diventato il mercato di riferimento per il settore del lusso e le previsioni per i prossimi anni non accennano ad alcun cambiamento di direzione.

Bilancio Prada gennaio settembre 2010

Il consiglio di amministrazione di Prada ha approvato i conti relativi ai primi nove mesi dell’anno, periodo durante il quale l’azienda ha realizzato un utile netto in crescita a 156 milioni di euro, pari all’11% dei ricavi, e che nonostante non includa l’ultimo trimestre dell’anno risulta già superiore a quello complessivamente realizzato nel corso del 2009.

I ricavi consolidati hanno registrato una crescita del 31% a 1,386 miliardi di euro, soprattutto grazie all’ottima performance realizzata dal canale retail e dal canale wholesale, in crescita rispettivamente del 44% e del 9%. In aumento anche l’Ebitda, che si e’ attestato a 330 milioni, pari al 24% dei ricavi.