
La decisione è stata presa a fronte della sorprendente performance messa a segno dal titolo, che ricordiamo nel corso degli ultimi 12 mesi ha registrato un guadagno del 30% circa e durante il solo mese di dicembre un rialzo di 45% circa.
La decisione è stata presa a fronte della sorprendente performance messa a segno dal titolo, che ricordiamo nel corso degli ultimi 12 mesi ha registrato un guadagno del 30% circa e durante il solo mese di dicembre un rialzo di 45% circa.
L’andamento negativo del titolo è da ricondurre all’annuncio arrivato questa mattina della decisione del Consiglio di amministrazione di sospendere il pagamento delle cedole relative agli interessi dei prestiti obbligazionari emessi. La decisione è stata presa alla luce dell’attuale contesto macroeconomico, in virtù del quale molto aziende nel corso del 2012 hanno deciso di ridurre, in alcuni casi in maniera anche drastica, gli investimenti in comunicazione.
La decisione è stata ricondotta alla performance deludende messa a segno nel corso dell’ultimo anno dal titolo del gruppo guidato da Ennio Doris, la peggiore del comparto del risparmio gestito, pur senza la presenza di un valido motivo in grado di giustificarla.
L’utile operativo dovrebbe invece attestarsi attorno ai 3,8 miliardi di euro, soprattutto grazie al contributo della controllata statunitense, il cui trading profit si dovrebbe aggirare sui 3,3 miliardi. Ferrari e Maserati dovrebbero invece contribuire con un utile operativo vicino ai 370 milioni.
Lottomatica cesserà di esistere in quanto il nuovo gruppo prenderà il nome di Gtech Spa, tuttavia sia Lottomatica che Spielo continueranno ad esistere sotto forma di brand commerciali.
La revisione al rialzo del prezzo obiettivo è stata decisa al fine di inglobare nella valutazione i multipli 2014, ossia un enterprise value/ebitda a 11,6 volte contro le 22,7 volte del 2012 e un rapporto prezzo utili per il 2014 di 31 contro i 69 dello scorso anno.
Ad influire negativamente sull’andamento del titolo è stata la diffusione dei dati relativi ai ricavi preliminari dell’esercizio 2012, che sarebbe stato archiviato con un fatturato in crescita del 7,8% a 963,1 milioni di euro, ossia inferiore rispetto alle stime degli analisti, che prevedevano invece per il gruppo attivo nel settore del lusso un incremento dei ricavi dell’8% a 966 milioni di euro.
L’operazione di separazione dei due rami di attività è valutata positivamente dagli analisti, in quanto a loro avviso consentirà alla società di valorizzare i suoi asset, soprattutto mediante alleanze e aggregazioni.
Nonostante questo, tuttavia, una parte di analisti continua ad essere convinta che la riorganizzazione della holding non sia ancora una questione chiusa.