Ue propone blocco rating per paesi in crisi

La guerra iniziata contro le agenzie di rating si fa sempre più dura, tanto che oggi i ministri delle finanze dell’Unione europea saranno chiamati a decidere se approvare o meno il nuovo attacco proposto dall’Eurogruppo.

Ad annunciarlo è stato il commissario europeo alla regolamentazione finanziaria, Michel Barnier, il quale ha spiegato che la Commissione europea proporrà di vietare alle agenzie di rating la possibilità di fornire valutazioni sui paesi europei che hanno ricevuto degli aiuti internazionali per cercare di sanare il proprio debito.

Investire sfruttando la crisi europea

La crisi del debito sovrano sta mettendo a dura prova la pazienza degli investitori che si trovano a dover fare i conti con un andamento delle Borse europee molto spesso eccessivamente condizionato dai timori inerenti alla situazione debitoria di alcuni paesi europei, nonchè dalle scelte dei governi di tali paesi e dalle decisioni dell’Unione europea e della Banca centrale europea.

Tra questi stessi investitori, tuttavia, figura un folto gruppo di persone che, avendo piena fiducia nelle autorità europee e nelle loro scelte, ha deciso di sfruttare i momenti di volatilità per poter acquistare ad un prezzo più basso.

Accordo salvataggio Portogallo raggiunto

L’accordo tra il Portogallo, l’Unione europea e il Fondo Monetario Internazionale è stato raggiunto ieri in serata. Il Portogallo, dunque, è il terzo paese europeo dopo Grecia e Irlanda ad essere ricorso ad un piano di salvataggio a causa della crisi del debito sovrano.

L’accordo prevede che al governo di Lisbona venga concesso un finanziamento pari a 78 milioni di euro, tuttavia il perfezionamento dello stesso è subordinato all’approvazione del piano da parte dei principali partiti di opposizione del paese. Successivamente, inoltre, il piano di salvataggio sarà sottoposto all’approvazione del 17 paesi membri.

Euro ai minimi da quattro mesi per timori Portogallo

I timori relativi alla crisi del debito sovrano continuano a mettere sotto pressione l’euro, che stamani è sceso a quota 1,2860 dollari, ossia uno dei livelli più bassi registrati negli ultimi quattro mesi.

Secondo gli analisti la causa di questo forte ribasso della moneta unica è da ricercare nella vulnerabilità derivante dalle preoccupazioni sulla tenuta delle finanze pubbliche di alcuni paesi europei, tra cui soprattutto Portogallo, Spagna e Italia, che in settimana ricorreranno ai mercati per finanziare i propri debiti.

Rating Grecia messo sotto osservazione da Fitch

Dopo l’annuncio di Moody’s, che ha fatto sapere di aver messo in revisione il rating del Portogallo per un probabile downgrade, il rischio di declassamento diventa concreto anche per la Grecia.

Fitch ha infatti annunciato di aver messo sotto osservazione il rating di Atene, una decisione dettata dai dubbi in merito al programma di risanamento messo in atto dal paese, nonchè dalle scarse prospettive di crescita economica e dalla probabile incapacità di adempiere alle misure imposte dall’Unione europea e dal Fondo monetario internazionale.

Moody’s taglia rating Irlanda

Moody’s ha tagliato il rating dell’Irlanda portandolo da “AA2″ a BAA1”, ossia un distacco di ben cinque gradini rispetto alla precedente valutazione. L’agenzia di rating, inoltre, ha fatto sapere di prevedere per l’Irlanda un outlook negativo, ciò significa quindi che, nonostante il pesante declassamento già operato, l’agenzia di rating non esclude un ulteriore downgrade.

Attraverso una nota Moody’s ha fatto sapere che la decisione di tagliare il rating sull’Irlanda deriva soprattutto dagli elevati costi legati al salvataggio del settore bancario e dall’incertezza sulle prospettive dell’economia irlandese.

Euro in calo per timori crisi debito sovrano

L’euro ricade sotto 1,33 dollari, un calo ricondotto ancora una volta alla crisi del debito sovrano, alla luce dell’elevata probabilità che dopo Grecia e Irlanda tocchi al Portogallo ricorrere al fondo di emergenza predisposto dall’Unione europea.

A sostenerlo non solo lo stesso ministro delle Finanze portoghese, che alcuni giorni fa aveva definito altamente probabile la possibilità che il Portogallo ricorresse agli aiuti da parte dell’Unione europea, ma anche da una notizia riportata dal Financial Times Deutschland, che citando fonti bancarie tedesche afferma che i paesi membri dell’Unione europea e la Banca centrale europea stanno facendo di tutto per convincere Lisbona a ricorrere agli aiuti, al fine di tentare un salvataggio indiretto della Spagna.

Richiesta aiuti Portogallo per salvare la Spagna

A distanzi di pochi giorni dalle dichiarazioni rilasciate dal ministro delle Finanze portoghese Fernando Teixeira dos Santos, che aveva confermato l’elevata probabilità che il Portogallo a breve decidesse di avanzare una richiesta di aiuti, il Financial Times Deutschland ha pubblicato la notizia secondo cui la maggior parte dei paesi membri dell’Unione europea e la stessa Banca centrale europea starebbero cercando di convincere il governo di Lisbona a chiedere aiuto ai fondi europei predisposti per fronteggiare la crisi del debito sovrano.

Investire nei titoli di Stato durante la crisi del debito sovrano

La debolezza della moneta unica europea causata principalmente dalla crisi del debito sovrano che ha colpito alcuni paesi europei, induce gli investitori ad indirizzare il proprio denaro verso tipologie di investimento considerate più sicure, scegliendo di investire nel mattone oppure di investire nelle valute rifugio.

Ma come si comportano i titoli di Stato in questo particolare periodo storico? Secondo la maggior parte degli esperti i possessori dei titoli di Stato non dovrebbero trarre svantaggi dalla debolezza dell’euro, a meno che non si vada a verificare una svalutazione eccezionale, ma si tratta di uno scenario che non rientra nelle previsioni degli analisti.

Piano di salvataggio Irlanda approvato dall’Unione Europea

Domenica sera, come ha annunciato il Commissario europeo agli Affari economici e monetari Olli Rehn, la richiesta di aiuti presentata dall’Irlanda ha ricevuto il via libera da parte dei ministri delle finanze dell’Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale.

Il programma di aiuti a favore dell’Irlanda durerà tre anni, tuttavia per conoscerne i dettagli bisognerà attendere la fine del mese, quando questi verranno elaborati dagli esperti della Commissione Europea, della Banca Centrale Europea e del Fondo Monetario Internazionale.