Rendimento dividendo Enel a rischio secondo Citigroup

Gli analisti di Citigroup hanno comunicato questa mattina di aver tagliato il rating sul titolo Enel, portandolo da “hold” a “sell”, e il target price, che è stato ridotto da 3,5 a 2,8 euro.

La decisione è stata presa dopo un’attenta analisi che ha portato gli analisti a ritenere piuttosto difficile che il colosso energetico riesca a raggiungere l’obiettivo di un Ebitda 2013 a 18,5 miliardi, soprattutto alla luce della costante pressione competitiva nel settore del gas, della minore crescita internazionale e della debolezza delle valute in America Latina.

Robin Hood Tax effetti su Terna

La cosiddetta Robin Hood Tax, il cui ambito di applicazione, a carico delle imprese energetiche, è stato reintrodotto ed esteso con la manovra bis 2011, quella di ferragosto per intenderci, avrà un impatto non indifferente su numerosi player del comparto che sono quotati in Borsa a Piazza Affari.

Tra questi c’è Terna, la società che opera nel nostro Paese nel dispacciamento dell’energia elettrica; ebbene proprio Terna al riguardo, con un comunicato ufficiale, ha fornito i numeri relativi al prevedibile impatto che sui conti societari avrà la Robin Hood Tax che, lo ricordiamo, non è altro che un inasprimento, dal 6,5% al 10,5%, dell’addizionale Ires a carico delle imprese interessate al provvedimento del Governo italiano.

Previsioni Eps e dividendo Enel 2011 tagliate per Robin tax

A Piazza Affari il titolo Enel segna nel primo pomeriggio una flessione del 2,68% a 3,338 euro sulla scia delle dichiarazioni rilasciate dall’amministratore delegato Fulvio Conti a margine del workshop Ambrosetti.

Conti ha infatti spiegato che l’estensione della cosiddetta Robin tax alle aziende attive nel settore energetico avrà come effetto una riduzione degli investimenti da parte di Enel, a suo avviso inoltre il maggior onere che per effetto di questa nuova tassazione Enel si troverà a dover affrontare comporterà una riduzione dell’utile per azione 2011 e dei dividendi relativi all’esercizio 2011.

Acconto dividendo Enel 2011

A Piazza Affari la quotazione Enel registra stamane un rialzo di oltre un punto percentuale a 3,888 euro, sulla scia dei risultati semestrali diffusi ieri in serata.

Nel corso del periodo compreso tra gennaio e giugno 2011, in particolare, il colosso energetico italiano ha realizzato ricavi pari a 38.391 milioni di euro, ovvero in crescita del 10,3% rispetto ai 34.802 milioni registrati nello stesso periodo dello scorso anno.

Acquisto azioni Enel consigliato da Unicredit

A Piazza Affari la quotazione Enel segna un rialzo dell’1,61% a quota 4,428 euro sulla scia del giudizio positivo espresso questa mattina da Unicredit, che ha comunicato di aver rivisto al rialzo il rating sulla quotazione del gruppo energetico italiano portandolo da “hold” a “buy”, confermando al contempo il target price a 4,80 euro.

Unicredit, dunque, consiglia agli investitori di acquistare le azioni Enel. Il motivo principale, come ha spiegato la stesa banca, riguarda le recenti perdite registrate dal titolo, che sotto questo aspetto rappresenta quindi un’ottima occasione di acquisto.

Enel risultati primo trimestre 2011

All’indomani della pubblicazione della trimestrale Enel Green Power gennaio marzo 2011, il Consiglio di amministrazione della controllante Enel, presieduto da Paolo Andrea Colombo, ha approvato i risultati realizzati nel primo trimestre 2011, archiviato con un ricavi in crescita del 7,8% a 19.536 milioni di euro e un utile netto in aumento del 14,4% a 1.201 milioni di euro.

Nel periodo in esame l’Ebitda ha segnato una flessione dell’1,8% a 4.399 milioni di euro, mentre l’Ebit è calato del 3,0% a 3.036 milioni di euro. Al 31 marzo l’indebitamento finanziario netto ha segnato una crescita dell’1,4% a 45.563 milioni di euro.

Trimestrale Saipem gennaio marzo 2011

Saipem ha archiviato il primo trimestre 2011 con un utile netto in crescita del 17% a 213 milioni di euro, i ricavi hanno segnato un incremento dell’11,9% a 2.954 milioni di euro mentre l’utile operativo si è attestato a 347 milioni, ovvero in rialzo del 17,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Nel periodo in esame i nuovi ordini si sono cresciuti a 2.908 milioni rispetto ai 2.678 del primo trimestre 2010, mentre il portafoglio ordini residuo è passato a 20.459 milioni di euro dai 20.505 milioni del 31 dicembre 2010.

Target price Enel alzato da Goldman Sachs

Goldman Sachs ha comunicato di aver alzato il target price sulla quotazione Enel da 5,30 a 5,50 euro, confermando al contempo il rating “buy”.

La banca d’affari ha spiegato di aver deciso di alzare il prezzo obiettivo del colosso energetico italiano perchè ritiene che sia molto più attrattivo rispetto agli altri titoli del settore. A rendere ottimista il broker è soprattutto il rendimento da dividendo e la generazione di cassa, a cui si aggiunge la convinzione che una riduzione del livello di indebitamento permetterà ad Enel di rafforzarsi ulteriormente nei paesi emergenti e nel segmento delle energie rinnovabili, dove occupa una posizione di leadership con la controllata Enel Green Power.

Dividendo Enel 2010, pagamento 2011

Il Consiglio di amministrazione di Enel ha approvato ieri i risultati 2010 e contestualmente ha deciso di proporre all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo complessivo pari a 0,28 euro per azione, di cui 0,10 euro per azione sono già stati corrisposti a titolo di acconto lo scorso novembre. Il pagamento avverrà il prossimo 23 giugno con stacco della cedola il 20 dello stesso mese.

L’assemblea degli azionisti, in particolare, è convocata per il prossimo 29 aprile, durante la riunione sarà chiamata ad approvare il bilancio di esercizio e ad esaminare il bilancio consolidato 2010, a deliberare sulla proposta avente ad oggetto la distribuzione di un dividendo complessivo relativo all’intero esercizio 2010 di 0,28 euro per azione e a deliberare in relazione al rinnovo del consiglio di amministrazione.

Titolo Enel in rialzo dopo valutazione Goldman Sachs

Goldman Sachs ha annunciato di aver inserito Enel nella sua “Pan-Europe Buy List” fissando un target price sull’azione a 5 euro.

La banca d’affari ha motivato la sua decisione spiegando che il gruppo italiano a suo avviso dispone di un portafoglio di assets nel segmento delle energie verdi piuttosto interessante, a cui si aggiunge la quota considerevole detenuta nei mercati emergenti, considerati di enorme importanza per lo sviluppo delle aziende nel corso dei prossimi anni.