
Chi avesse puntato buona parte delle proprie fiche su valute diverse dall’euro negli ultimi 12 mesi, per i timori di un crollo della moneta unica a seguito di un peggioramento della crisi dei debiti sovrani europei, ha senza dubbio fatto un grosso errore. L’euro non solo non è crollato, ma ha anche messo a segno performance di tutto rispetto contro gran parte delle valute più importanti. Ora che le acque sono tranquille, qualche investitore inizia a pensare a una maggiore diversificazione in asset non euro nel caso in cui dovessero tornare le tensioni nell’eurozona.

