Analisi Valute e Commodity del 15 novembre 2011

EUR/USD: prosegue il trend ribassista del cambio euro/dollaro in una giornata molto negativa per le borse europee.

I prezzi hanno raggiunto un minimo intraday a 1.3511, avvicinandosi al supporto di area 1.3480. Nel brevissimo periodo, se i prezzi riusciranno a mettersi alle spalle la micro-resistenza di area 1.3550-60, è probabile un ulteriore rimbalzo dai minimi di giornata fino a 1.3590 – 1.36, che costituisce una buona zona di vendita per riproporre dei deal ribassisti e da coprire con stop protettivi non eccessivamente ampi tra i 30 e i 50 pip.

Se, invece, dovesse avvenire un’accelerazione ribassista senza ulteriori rimbalzi tecnici, potrebbe essere interessante shortare sull’eventuale perdita di 1.3510 con primo target compreso tra 1.3480 e 1.3460.

Bilancio Eni gennaio settembre 2011

Un utile netto a 5,57 miliardi di euro nel periodo da gennaio a settembre del 2011, in contrazione del 3% rispetto ai primi nove mesi dell’anno 2010. Sono questi i profitti gennaio-settembre del 2011 del colosso energetico Eni; a comunicarlo in data odierna è stata proprio la società del cane a sei zampe dopo che il Consiglio di Amministrazione si è riunito per esaminare ed approvare i dati dei primi nove mesi del 2011, e quelli dell’ultimo trimestre fiscale, il terzo dell’anno in corso.

A fronte di un utile in lieve calo nei nove mesi, Eni comunque nel Q3 2011 ha riportato una crescita dei profitti del 3% a 1,77 miliardi di euro, mentre il cash flow si è attestato a 2,61 miliardi di euro nel trimestre, ed a 11,2 miliardi di euro nei nove mesi.

Petrolio Opec taglio produzione con oro nero libico

L’economia globale sta nuovamente rallentando, al punto che i più pessimisti stimano una nuova fase di recessione negli Stati Uniti, e comunque un sostanziale rallentamento del ciclo anche in Europa, a partire dai Paesi cosiddetti periferici dell’area euro.

Di riflesso è atteso anche un rallentamento della domanda di energia, a partire dal petrolio, ragion per cui presto i Paesi produttori, ed in particolare quelli facenti parte del cartello dell’Opec, potrebbero tagliare la produzione. Questo anche per effetto del ritorno della Libia sul mercato, la cui capacità giornaliera a pieno regime è pari all’incirca a 1,6 milioni di barili.

Prezzo petrolio in calo per timori recessione USA

I timori su una possibile recessione negli Stati Uniti, aggravati nel corso degli ultimi giorni dalla bocciatura arrivata da Standard & Poor’s, hanno causato un netto ribasso del prezzo del greggio.

I future sul Brent scambiano infatti in tarda mattinata a 102,82 dollari al barile, ovvero in flessione dello 0,89%, in particolare il comparto petrolifero europeo è oggi uno dei peggiori, con un calo di oltre cinque punti percentuali. A Piazza Affari il titolo Eni registra una flessione del 2,45% a 12,74 euro, Tenaris registra un calo del 3,46% a 11,45 euro, mentre Saipem cede il 3,51% a 26,11 euro.

Conseguenze aumento prezzo petrolio

Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia (Aie), nel corso del prossimo anno la domanda di petrolio aumenterà di 1,47 milioni di barili al giorno, per una crescita totale di 91 milioni di barili durante tutto l’anno. In altre parole il prossimo anno verranno richiesti 30 milioni di barili in più rispetto a quelli richiesti 25 anni fa.

L’aumento della domanda secondo gli esperti è da ricondurre soprattutto all’incremento della domanda proveniente dalla Cina e dai Paesi Emergenti, in particolare le stime parlano di un incremento dal 15% rispetto ad oggi.

Previsioni prezzo petrolio 2011-2012 alzate da Goldman Sachs

Il prezzo del petrolio è destinato a crescere ulteriormente nel corso dei prossimi mesi, almeno stando alle previsioni di Goldman Sachs.

La banca d’investimento, infatti, ha comunicato di aver rivisto al rialzo le stime sul prezzo del petrolio per l’anno in corso, in particolare le previsioni vedono un aumento del prezzo del Brent fino a raggiungere i 120 dollari al barile entro la fine del 2011 e i 140 dollari al barile entro la fine del prossimo anno. Le precedenti stime di Goldman Sachs prevedevano un prezzo pari a 105 dollari al barile entro la fine del 2011 e a 120 dollari al barile entro la fine del 2012.

Crisi petrolifera causata dalla Libia

Il colonnello e dittatore ormai da 42 anni Gheddafi ha fatto sapere, come sappiamo, di non volere lasciare il proprio trono da capo supremo e così facendo il popolo libico è insorto non senza conseguenze disastrose.

Anche se i media nazionali al momento non possono essere definiti attendibili, si parla di migliaia di morti, morti causati dall’attacco delle truppe militari comandate dal dittatore che ha voluto sparare razzi e bombe sopra i manifestanti. Voci dicono che Gheddafi abbia intenzione di bruciare i pozzi petroliferi esattamente come fece Saddam Hussein prima di scappare dopo l’invasione del Kuwait.

Forex Lunedì 31 maggio 2010

Il cross euro dollaro oggi è a quota 1,23 Dollari in rialzo dello 0,25%

Il Dollaro guadagna terreno nei confronti dello Yen a quota 91,40 in rialzo dello 0,37%.

La Sterlina Inglese si porta a quota 1,449 Dollari in rialzo dello 0,23% rispetto al Biglietto verde.

Il cross Dollaro/Franco svizzero si porta a quota 1,15 in rialzoo dello 0,60%.

Il cross Euro/Yen a quota 112,47 Yen in rialzo dello 0,66%

L’Euro contro la sterlina scende a quota 0,84 Sterline

L’euro contro il franco svizzero a quota 1,423CHF. in rialzo dello 0,15%

Forex Venerdì 28 Maggio 2010

Il cross euro dollaro aumenta a quota 1,233 Dollari in ribasso dello 0,19%.

Il Dollaro guadagna terreno nei confronti dello Yen a quota 91,27 in rialzo dello 0,27%.

La Sterlina Inglese si porta a quota 1,449 Dollari in ribasso dello 0,55% rispetto al Biglietto verde.

Il cross Dollaro/Franco svizzero si porta a quota 1,1586 in rialzo dello 0,32%.

Il cross Euro/Yen a quota 112,69 Yen in rialzo dello 0,32%

L’Euro contro la sterlina a quota 0,85Sterline in rialzo dello 0,36%.

L’euro contro il franco svizzero a quota 1,424 CHF in rialzo dello 0,20%.