Come investire sul forex dopo effetto-Cipro

Il piano anti-default di Cipro, messo a punto tramite un prelievo forzoso sui conti correnti bancari, ha spaventato i mercati finanziari. Il timore degli investitori è che un episodio simile possa ripetersi anche in futuro, nel caso in cui dovesse esserci la necessità di un nuovo pacchetto di aiuti finanziari per un paese in difficoltà. La reazione degli investitori è stata quella di vendere azioni e bond di paesi periferici. Sul forex l’euro è stato bersagliato dalle vendite sin da domenica notte, aprendo con un gap down dell’1% sul dollaro e del 2% sullo yen.

Euro crolla dopo salvataggio choc di Cipro

La nuova ottava sui mercati finanziari si è aperta carica di tensioni e incertezze, a seguito del salvataggio choc che Europa e Fmi hanno orchestrato per salvare la piccola isola di Cipro. Nel corso del week-end i ministri finanziari dell’Ue-17 hanno trovato un accordo politico con il governo di Nicosia per concedere un pacchetto di aiuti finanziari da 10 miliardi di euro. In cambio, però, è stata chiesta una misura choc di natura straordinaria per garantire l’affidabilità creditizia del paese.

Euro è spacciato secondo Saxo Bank

Continuano ad aumentare le posizioni di matrice catastrofista sul destino dell’euro. Sembra, infatti, che stia tornando in auge il dilemma della sopravvivenza dell’euro nel medio-lungo periodo, nonostante sul finire di luglio scorso Mario Draghi ha fatto capire a chiare lettere che è pronto a fare tutto ciò che è necessario pur di salvare la moneta unica. Ieri, in un’intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt, il leader del MoVimento 5 Stelle, Beppe Grillo, ha dichiarato che l’Italia è di fatto già fuori dall’euro, creando non poche preoccupazioni sull’l’integrità dell’eurozona.

Euro sui minimi a tre mesi verso 1,29 dollari

Ieri sono tornate a farsi sentire le vendite sull’euro, che ha perso quota su dollaro, yen, sterlina e altre valute minori. Il tasso di cambio euro/dollaro, che da qualche giorno era inserito all’interno di un trading range compreso tra 1,3130 e 1,2950, ha rotto gli indugi ed è tornato a scendere prepotentemente andando a perforare l’area di supporto giornaliera di 1,2950. I prezzi sono scesi fino a 1,2923, toccando il minimo più basso da oltre tre mesi. Stamattina è in corso un rimbalzo tecnico, che finora ha spinto i prezzi fino in area 1,2980.

Cambio euro/dollaro in trading range tra 1,3130 e 1,2950

Continua a muoversi lateralmente il tasso di cambio euro/dollaro, che ormai da qualche giorno alterna movimenti ribassisti in linea con il trend principale a rimbalzi tecnici spesso anche piuttosto violenti. Sul forex il cambio è attualmente inserito all’interno di un trading range compreso tra 1,3130 e 1,2950. La sensazione è che i prezzi sperimenteranno un’accelerazione solo in caso di breakout esplosivo di uno dei due livelli-chiave della fase di congestione. Stamattina il cambio è passato da 1,3060 a 1,30 dopo il dato della produzione industriale nell’area euro.

Sterlina non tornerà sopra 1,50 dollari secondo Merrill Lynch

Uno dei temi di maggiore interesse sul mercato valutario è senza dubbio la crisi della sterlina, che da inizio anno perde quasi il 10% nei confronti del dollaro americano e il 7,5% nei confronti dell’euro. La debolezza della valuta britannica riflette quella dell’economia di Sua Maestà, che rischia ancora una volta di finire in recessione. Gli ultimi dati macroeconomici evidenziano uno stato di salute pessimo dell’economia britannica. Ieri anche la produzione industriale è risultata in calo e inferiore alle aspettative.

Fiorino crolla dopo stop al dialogo tra Ungheria e UE

Pesante battuta d’arresto per il fiorino ungherese sui mercati internazionali, a seguito della riforma della Costituzione effettuata dal premier Viktor Orban, conservatore, populista e nazionalista, che ha chiuso ogni possibilità di dialogo con l’Unione Europea senza tener conto dei richiami di Bruxelles, delle proteste di piazza e delle pesanti accuse dell’opposizione. Orban continua così ad andare avanti con la sua politica di autarchia, chiudendo le porte all’Occidente. Una settimana fa Orban aveva anche messo sotto tutela la Banca Centrale ungherese.

Sterlina ai minimi da giugno 2010 sotto 1,49 dollari

La corsa al ribasso del tasso di cambio sterlina/dollaro non accenna a dare segnali di inversione. In attesa della pubblicazione dei dati sulla bilancia commerciale e sulla produzione manifatturiera nel Regno Unito (attesi per le ore 10,30), la sterlina è scesa sui minimi più bassi da fine giugno 2010 a 1,4865. A questo punto, se dovesse avvenire una fase di consolidamento sotto 1,50, è molto probabile che i prezzi possano approfondire ulteriormente al ribasso nei prossimi giorni con primo obiettivo posto a 1,47.

Che cos’è il CVix?

Gli investitori professionisti conosceranno certamente l’indicatore Vix, il cosiddetto “indice della paura”. Forse meno il CVix, ovvero il Currency Vix, ideato da Deutsche Bank. Si tratta di un indice che misura la volatilità sul mercato forex, quindi l’eventuale nervosismo o iperattività degli operatori finanziari sul mercato dei cambi. Il principio al quale si ispira il nuovo “Cvix” è quello del Vix, l’indicatore che misura la volatilità delle opzioni dell’indice azionario americano S&P500. Quando il Vix inizia a salire, il nervosismo sui mercati azionari aumenta.

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Yen ai minimi da agosto 2009 sul dollaro a 95,60

La corsa al ribasso dello yen è ricominciata. Ieri la moneta giapponese ha perso più del 2% contro euro e l’1% contro dollaro. Le perdite sono aumentate poi nel corso della sessione asiatica, a seguito della diffusione del dato migliore delle attese sul pil nipponico relativo al quarto trimestre del 2012. Il prodotto interno lordo del Giappone ha infatti registrato una crescita dello 0,2% su base annua (rivisto da -0,4%), meglio delle attese degli analisti che si aspettavano una flessione dello 0,1%.