Oro torna sotto 1.400 dollari ai minimi da 4 settimane

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Torna sotto i riflettori il mercato dell’oro, dopo che le quotazioni sono tornate sotto la soglia psicologica di 1.400 dollari l’oncia. Dopo lo scivolone di un mese fa, che aveva spinto i prezzi fino a 1.321 dollari ai minimi da gennaio 2011, il lingotto era risucito a recuperare terreno rimbalzando con decisione di oltre dieci punti percentuali. A inizio mese i prezzi sono saliti fino a 1.488 dollari circa e da questo momento è iniziata una fase di distribuzione, messa a punto dagli investitori istituzionali.

Strategia di investimento per il 2013 secondo Vontobel

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Gli analisti di Vontobel consigliano agli investitori di adottare nel corso del 2013 una strategia di investimento che prevede una maggiore focalizzazione sugli asset a rischio, una riduzione dell’esposizione verso i titoli di Stato dei paesi sviluppati e un incremento all’interno del loro portafoglio dei titoli dei paesi emergenti.

In particolare, gli analisti della banca elvetica ritengono che il mercato azionario giapponese abbia delle ampie potenzialità, con uno spazio di crescita superiore al 20% nel corso dei prossimi 12 mesi.

Investire sulle materie prime non conviene secondo Credit Suisse

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Gli analisti di Credit Suisse consigliano di non investire sulle materie prime, in quanto ritengono che le commody non siano al momento una buona opportunità di investimento.

In un recente report, infatti, oltre a sconsigliare l’investimento nelle materie prime, gli esperti della banca d’affari svizzera hanno anche individuato una serie di motivi per i quali tale tipologie di investimento è sconsigliata e poco fruttifera, come testimoniato anche dal progressivo spostamento degli investimenti dalle commody alle materie prime registrato nel corso degli ultimi mesi.

Oro segnale short sotto 1.440 dollari

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L’oro sta attraverso una fase di consolidamento, dopo aver sperimentato dapprima un rovinoso crollo fino ai minimi di gennaio 2011 a 1.321 dollari l’oncia e poi un deciso rimbalzo tecnico fino a 1.487 dollari. Da poco meno di due settimane i prezzi si trovano collocati all’interno di un trading range ben definito tra area 1.485 dollari e 1.440 dollari. Il tentativo di rompere al rialzo la congestione è fallito sul finire della scorsa ottava, quando i prezzi hanno perforato 1.485 dollari per spingersi solo fino a 1.487 dollari.

Azioni del settore petrolifero ad alto rendimento

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In un recente articolo pubblicato su Milano Finanza sono stati individuati dieci titoli azionari del settore petrolifero ad alto rendimento, sui quali quindi varrebbe la pena puntare in considerazione di quanto riferito dalle recenti statistiche, che indicano un incremento delle posizioni ribassiste sul Brent. Questo, a detta degli esperti, dovrebbe intensificare le pressioni di vendita nel breve periodo.

Tra i titoli consigliati figura Breitburn, quotato sul Nasdaq con una capitalizzazione di 1,86 miliardi di dollari. Il titolo vanta un ritorno totale ad un anno del 13,6% e un rendimento della cedola del 10%.

Settori azionari secondo il giudizio di Credit Suisse

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Quando si sceglie di puntare tutto a parte del proprio capitale sul mercato azionario occorre individuare, prima ancora dei singoli titoli da acquistare, i diversi settori azionari su cui investire.

Un aiuto al riguardo arriva dalle previsioni degli analisti e dal loro giudizio sui singoli comparti. In particolare, gli analisti di Credit Suisse in un recente report hanno indicato il loro giudizio su ciascun singolo settore azionario.

Previsioni prezzo petrolio 2013-2014

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Gli esperti di Credit Suisse hanno una visione meno negativa degli altri analisti in merito all’andamento del prezzo del petrolio nel corso del prossimo biennio.

Gli esperti della banca d’affari elvetica, infatti, stimano che il prezzo del brent sarà di 115 dollari al barile a fine 2013 e di 105 dollari a barile nel dicembre 2014, quindi con una previsione che per il 2013 è superiore rispetto a quella fornita dal consensus.

Azioni settore lusso consigliate da Citigroup

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Il settore del lusso continua a suscitare l’interesse degli investitori in quanto continua ad essere tra i pochi in grado di resistere alla situazione di crisi e all’elevata volatilità dei mercati finanziari. Non a caso sono in molti a riservare parte del proprio portafoglio azionario a tale comparto, considerato alla stregua dei settori difensivi.

Nell’ambito del comparto del lusso, gli analisti di Citigroup hanno espresso la loro valutazione su cinque titoli azionari europei facenti parte di tale settore, ovvero Swatch, Richemont, Lvmh, Hermes e Burberry.

Goldman Sachs taglia stime sui prezzi di petrolio, rame e caffè

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La banca di investimenti americana Goldman Sachs ha deciso di tagliare le sue stime su tre commodity. Si tratta del petrolio, del rame e del caffè. Per quanto riguarda il petrolio, la banca newyorkese ritiene che il rallentamento della domanda proveniente dalla Cina impatterà negativamente sulle quotazioni. La stima a 3 mesi sul petrolio Brent scende a 100 dollari al barile da 110 dollari. Per quanto riguarda la stima sul prezzo medio 2013, si passa a 105 dollari da 110 dollari.

Oro segnale short se torna sotto 1.400 dollari

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Dopo alcuni giorni caratterizzati da un rimbalzo tecnico dei prezzi da 1.321 dollari a 1.439 dollari, l’oro sta sperimentando da questa mattina forti vendite che rischiano di far ripiombare il metallo giallo in una nuova fase discendente di breve periodo. Dopo che oro crolla a 1.321 dollari ai minimi da gennaio 2011 c’è stato un rimbalzo del 9% circa favorito dalle ricoperture delle posizioni short e dall’aumento delle posizioni net long al Comex da parte dei large traders. Gli hedge funds comprano oro dopo il crollo, ma il periodo negativo potrebbe proseguire.