Spread titoli di Stato Eurozona

Nelle ultime settimane l’Italia è diventata meno credibile della Spagna. Questo almeno considerando il ribaltone che c’è stato, confrontando Italia e Spagna, in merito allo spread con il granitico Bund tedesco sulla scadenza a dieci anni. Nei mesi scorsi, infatti, l’Italia poteva far leva su uno spread più basso rispetto alla Spagna.

Ad oggi, invece, l’Italia deve far fronte ad uno spread Btp-Bund che a fatica si mantiene attualmente anche oggi sotto i 400 punti, mentre quello della Spagna in queste ore sta oscillando tra i 350 ed i 360 punti base sempre rispetto al Bund tedesco.

Aumento di capitale Emak approvato dall’Assemblea

Si è riunita oggi, martedì 20 settembre del 2011, in sede straordinaria, l’Assemblea degli Azionisti di Emak S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari ed operante nella produzione e nella vendita di macchine per il verde.

Ebbene, l’Assemblea ha dato il via libera, con l’attribuzione della relativa delega al Consiglio di Amministrazione, alla possibilità, entro e non oltre la data del 31 gennaio del 2012, di aumentare il capitale sociale anche in più tranche e per un controvalore massimo complessivo non superiore ai 58 milioni di euro.

Cambio euro dollaro 20 settembre 2011

Mattinata tranquilla oggi, martedì 20 settembre del 2011, per l’euro, che nei confronti del dollaro si muove attualmente in un trading range molto ristretto appena sotto la soglia di 1,37. Questo dopo che nella serata di ieri, a sorpresa, l’Agenzia Standard & Poor’s ha tagliato il rating sul debito sovrano dell’Italia.

La decisione giunge a sorpresa in quanto il mercato si attendeva una simile decisione da parte di Moody’s, ed invece è arrivata prima S&P che, nel complesso, non ha comunque sinora sconvolto in data odierna il mercato azionario e quello obbligazionario.

Rating Italia tagliato da Standard and Poor’s

Tanto tuonò sul nostro Paese che piovve. ll mercato si aspettava e temeva un downgrade da parte di Moody’s, ed invece nella notte, a sorpresa, è stata l’Agenzia Standard and Poor’s ad abbassare il rating sul debito dell’Italia.

In particolare, Standard and Poor’s ha tagliato il rating sul nostro debito da “A+” ad “A” in base a ragioni che sono tutto tranne che sconosciute alla comunità finanziaria. Nel dettaglio, la decisione di S&P riflette la nostra crescita economica molto bassa, l’elevato livello del debito pubblico e, soprattutto, la fragilità a livello politico che chiaramente pesa sulla risoluzione dei problemi che affliggono il nostro Paese.

Petrolio Opec taglio produzione con oro nero libico

L’economia globale sta nuovamente rallentando, al punto che i più pessimisti stimano una nuova fase di recessione negli Stati Uniti, e comunque un sostanziale rallentamento del ciclo anche in Europa, a partire dai Paesi cosiddetti periferici dell’area euro.

Di riflesso è atteso anche un rallentamento della domanda di energia, a partire dal petrolio, ragion per cui presto i Paesi produttori, ed in particolare quelli facenti parte del cartello dell’Opec, potrebbero tagliare la produzione. Questo anche per effetto del ritorno della Libia sul mercato, la cui capacità giornaliera a pieno regime è pari all’incirca a 1,6 milioni di barili.

Pil Grecia 2011-2012 negativo

Nessuna ripresa dell’economia greca per l’anno in corso, ma neanche per il 2012; solo nel 2013, si stima, arriverà la tanto sospirata ripresa del ciclo economico. Sono queste, in estrema sintesi, le previsioni sul prodotto interno lordo della Grecia a valere sul biennio 2011-2012 stando a quanto affermato da un rappresentante ellenico per l’FMI, il Fondo Monetario Internazionale.

In particolare, si prevede per l’anno in corso una forte contrazione del Pil della Grecia, pari a ben il 5,5%, mentre per il 2012 è atteso un rallentamento della discesa con un -2,5% che, in ogni caso, è particolarmente pesante e dannoso per l’euro. D’altronde le misure per il risanamento varate dal Governo greco per rispettare gli impegni con l’Europa sono a dir poco depressive, ragion per cui è inevitabile che a pagare lo scotto dell’austerità sia la crescita e nel complesso tutto il popolo ellenico.

Moody’s rating Italia ancora sotto esame

Nelle scorse settimane Moody’s ha messo il rating dell’Italia sotto osservazione per un possibile downgrade. Il mercato venerdì scorso s’attendeva in merito una decisione, ma l’agenzia di rating s’è presa qualche altra settimana di tempo per tagliare o meno il rating sul debito del nostro Paese.

La notizia in data odierna, lunedì 19 settembre del 2011, non è stata presa bene dai mercati azionari, che hanno inaugurato l’ottava in netto calo a causa proprio del persistere dell’incertezza legata alla revisione o meno del rating sul debito del nostro Paese. Di riflesso, stamattina s’è svegliato di cattivo umore anche il nostro Btp decennale, che rispetto al Bund mostra attualmente un differenziale che è nuovamente salito in area 380 punti.

Juventus Football Club Bilancio 30 giugno 2011

A causa di alcuni fattori negativi, Juventus Football Club ha archiviato l’esercizio di Bilancio al 30 giugno del 2011 con una perdita pari a 95,4 milioni di euro. A darne notizia è stata la società calcistica dopo che il Consiglio di Amministrazione ha esaminato ed approvato il progetto di bilancio al 30 giugno del 2011, ed ha altresì convocato l’Assemblea, in sede ordinaria e straordinaria, al fine di coprire le perdite sopra citate.

Nel dettaglio, il CdA propone di coprire le perdite per 70,3 milioni di euro utilizzando le riserve, per 4,9 milioni di euro andando ad utilizzare, in via parziale, la riserva sovrapprezzo azioni, e per 20,2 milioni attraverso un’operazione di azzeramento del capitale sociale.

Economia europea salvata dalla Cina

Verso la fine degli anni ’80 l’azione mirata Regan/Bush, grazie all’emissione delle obbligazioni Brady, ha permesso di salvare l’economia di diversi paesi dell’America Latina come il Brasile. Ora ad essere in crisi è proprio l’America e con lei anche l’Europa nonostante la situazione economica del vecchio continente sia solida e a pesare sono solo alcuni stati dell’eurozona.

Il debito sovrano di alcuni stati membri tra cui Grecia, Irlanda, Portogallo e Italia potrebbe essere acquistato da paesi considerati emergenti come appunto Brasile, Russia, India e Cina meglio conosciuti come BRIC.

Dividendo Apple 2011 atteso dagli azionisti

L’azienda della Mela creata da Steve Jobs ora lasciata nelle mani di Tim Cook dopo il suo ritiro causato da un tumore al pancreas ha una liquidità che arriva a toccare i 76 miliardi di dollari. Soldi che arrivano principalmente dall’ottimo andamento delle vendite del nuovo iPhone e del nuovo iPad.

Con tutta questa liquidità Apple potrebbe acquisire senza particolari problemi aziende del calibro di Netflix (NFLX), ARM Holdings (ARMH), Research in Motion (RIMM) e Nokia (NOK) e pur ottenendo un resto di 15 miliardi di dollari secondo il valore di mercato del momento.